Calderoli la paragonò a un orango
La Kyenge testimonierà contro di lui

Il Tribunale di Bergamo ha accolto la richiesta dell’accusa, in capo ai pm Gianluigi Dettori e Maria Cristina Rota: l’ex ministro Cécile Kyenge potrà testimoniare nel processo a carico del senatore Roberto Calderoli.

Il Tribunale di Bergamo ha accolto la richiesta dell’accusa, in capo ai pm Gianluigi Dettori e Maria Cristina Rota: l’ex ministro Cécile Kyenge potrà testimoniare nel processo a carico del senatore Roberto Calderoli.

Proprio Calderoli, durante una festa della Lega, aveva paragonato l’allora ministro a un orango. Parole per cui ora deve rispondere dell’accusa di «diffamazione aggravata dall’odio e dalla discriminazione razziale». Ieri il senatore leghista non era in aula, mentre per il 30 settembre è attesa la testimonianza dell’ex ministro all’Integrazione.

Ieri intanto, nel corso dell’udienza di smistamento, la difesa ha chiesto l’invio degli atti alla Camera. La richiesta è stata respinta dal Tribunale ma, si ipotizza, sarà ripresentata nel corso della prossima udienza (fissata per il primo luglio) quando sarà anche conferito l’incarico a un perito perché trascriva l’audio dove sono registrate le parole del senatore.

Con l’istanza di invio degli atti alla Camera si vuole sollevare il cosiddetto «conflitto di attribuzioni» tra i poteri dello Stato. Infatti, come recita l’articolo 68 della Costituzione: «I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni».

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