Crisi, in 7 anni 22 fruttivendoli
hanno abbassato la saracinesca

Tradizionale festa di primavera, ma con qualche spina, domani alla Cantalupa di Brusaporto, per il Gruppo Fruttivendoli di Ascom Bergamo. Il calo dei negozi di fruttivendolo, l’incredibile rebus dello smaltimento degli imballaggi, la piena disponibilità a continuare nella valorizzazione dei prodotti del territorio.

Tradizionale festa di primavera, ma con qualche spina, domani alla Cantalupa di Brusaporto, per il Gruppo Fruttivendoli di Ascom Bergamo. Il calo dei negozi di fruttivendolo, l’incredibile rebus dello smaltimento degli imballaggi, la piena disponibilità a continuare nella valorizzazione dei prodotti del territorio.

Questi i temi che il presidente del Gruppo, Livio Bresciani, che è anche presidente del sindacato nazionale dettaglianti ortofrutticoli di Confcommercio, sottoporrà domani all’assemblea. Festa sì, ma con giudizio e riflessione.

«Sì – ammette Bresciani – il nostro è un settore in forte sofferenza. Lo dicono i numeri: dal 2008 a oggi hanno abbassato la saracinesca 22 fruttivendoli tra città e provincia; da 279 siamo scesi a 247 e in alcuni Comuni l’attività è addirittura scomparsa. C’è da riflettere e rimboccarsi le maniche, anche per innovare là dove è possibile, sperando come tutti nella ripresa dei consumi».

Una iniziativa che i fruttivendoli portano avanti da tempo – e ci tengono a farlo sapere con chiarezza - è la vendita dei prodotti a Km 0. «Da sempre collaboriamo in modo sistematico nella promozione delle tipicità del territorio. Sul nostro bancone – continua Bresciani - raccontiamo nello stesso tempo Bergamo e il mondo intero con un’unica accortezza: tenere sempre alto il livello di qualità e di sicurezza di quanto offriamo. Siamo anche noi veri e propri ambasciatori di Expo 2015».

Leggi di più su L’Eco di Bergamo del 12 aprile 2014

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