Monterosso, uccise la figlioletta
Il magistrato: «Il caso è chiuso»

Il pm Franco Bettini ha chiesto l’archiviazione del fascicolo d’indagine relativo alla drammatica vicenda dell’omicidio-suicidio avvenuto il 20 aprile 2013 in un appartamento di viale Giulio Cesare, al Monterosso. Secondo gli inquirenti la dinamica dei fatti non presenta più dubbi.

Il pm Franco Bettini ha chiesto l’archiviazione del fascicolo d’indagine relativo alla drammatica vicenda dell’omicidio-suicidio avvenuto il 20 aprile 2013 in un appartamento di viale Giulio Cesare, al Monterosso.

Secondo gli inquirenti la dinamica dei fatti, in tutta la sua drammaticità, non presenta più dubbi: Alessia Olimpo, dentista, 36 anni, con un coltellino uccise la figlioletta Elisa, di soli 18 mesi, per poi togliersi la vita con la stessa arma.

Le trovò il marito Alberto Calderoli, 38 anni, anche lui dentista, di rientro da un convegno sul lago di Garda. Non vedendo il passeggino in soggiorno, Alberto credeva che la moglie fosse uscita a fare una passeggiata. Poi, nella cameretta della figlia, fece la drammatica scoperta.

I familiari di Alessia Olimpo si riservano di studiare gli atti dell’indagine e non escludono di presentare una formale opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero. In particolare c’è un elemento su cui si focalizza la loro attenzione: sul pavimento e sotto un’unghia di Alessia sarebbero state trovate due tracce di dna maschile, non corrispondenti a familiari della donna. A chi appartengono? Per il consulente del pm si tratta probabilmente di tracce da contaminazione, lasciate dai soccorritori o dagli agenti.

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