Morandi, caccia ai conti cifrati
«Dirottati 12 milioni»

Montagne di faldoni d’indagine, almeno sessanta persone torchiate, periti al lavoro per ricostruire vorticosi movimenti di denaro... ma alla fine tutto si riduce a una domanda relativamente semplice: dove sono i soldi?

Montagne di faldoni d’indagine, almeno sessanta persone torchiate, periti al lavoro per ricostruire vorticosi movimenti di denaro... ma alla fine tutto si riduce a una domanda relativamente semplice: dove sono i soldi? Il gip Alberto Viti avrebbe voluto chiederlo a Benvenuto Morandi, lunedì 12 mattina all’interrogatorio di garanzia, prima che l’ex sindaco ed ex direttore di banca opponesse il muro del «mi avvalgo della facoltà di non rispondere».

Morandi ha messo i soldi al riparo in un conto cifrato in Lussemburgo, di cui i carabinieri di Clusone hanno trovato tracce fra le carte sequestrate nel suo ufficio? È quello che i pm Maria Cristina Rota e Carmen Santoro cercheranno di scoprire: i magistrati pensano infatti a una rogatoria internazionale per poter accedere a quel deposito bancario misterioso. Senza troppe aspettative, tuttavia, perché la pista nel frattempo sembra promettere un po’ meno di quanto lasciasse sperare inizialmente. Il conto in questione si chiama «OPcchiali», o più semplicemente «Occhiali» (la «P» di troppo è un refuso derivante dal fatto che la O e la P sono lettere vicine sulla testiera del computer? È un’ipotesi). È stato aperto alla Sanpaolo Bank (controllata di Intesa Sanpaolo) in Lussemburgo. Sembrava inizialmente essere intestato alla moglie di Morandi, Aurora Semperboni. In realtà questa conclusione – a cui gli inquirenti erano giunti in prima battuta – non è certa e potrebbe essere frutto di un equivoco: il riferimento del conto «OPcchiali» è stato infatti trovato sul retro di un estratto conto della moglie dell’ex sindaco di Valbondione, ma non è detto che sia lei l’intestataria. Non resta che andare a chiederlo ai lussemburghesi, ed è ciò che faranno i pm Rota e Santoro. C’è comunque un altro problema, non da poco: il conto nel frattempo risulta chiuso. Si tratterà di capire se è possibile ricostruirne i movimenti a posteriori.

Per gli inquirenti Morandi avrebbe dirottato dai conti dei suoi clienti «top» almeno 12 milioni di euro, in larga parte finiti nelle casse della partecipata del Comune di Valbondione, Sviluppo turistico Lizzola Spa, in parte in quelle del socio privato di maggioranza di quest’ultima, Mountain Security. Per il resto si parla di spese personali (dalla tomba del padre ai lavori per sistemare la baita e la strada d’accesso) e «spese diverse» sostenute per il Comune di Valbondione.

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