Moto in montagna: legge in aula
Petizione web del Cai: 41 mila no

Martedì 8 luglio potrebbe essere il D-Day, quello dello «sbarco» (almeno secondo il Cai) di mezzi a motore su sentieri e mulattiere di montagna. Il dibattito è acceso e ruota attorno al progetto di legge numero 124.

Martedì 8 luglio potrebbe essere il D-Day, quello dello «sbarco» (almeno secondo il Cai) di mezzi a motore su sentieri e mulattiere di montagna. Il dibattito è acceso e ruota attorno al progetto di legge numero 124, calendarizzato all’ordine del giorno (quarto punto) alla seduta del Consiglio regionale convocato per le ore 10. Formalmente si tratta di modifiche e integrazioni alla legge regionale 31 del dicembre 2008, in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale. Relatore sarà il consigliere Pdl Alessandro Fermi.

«Si ripresenta - sottolinea il Cai regionale, che si sta battendo contro il provvedimento - la possibilità per i Comuni di autorizzare lo svolgimento di manifestazioni che prevedono l’uso di mezzi a motore (moto, suv, quad) su strade agro silvo pastorali, nei boschi, nei pascoli, sulle mulattiere e sui sentieri in aggiunta a quello previsto dalle ordinarie autorizzazioni per i mezzi di servizio e per motivi di lavoro».

«Lo scenario che si profila - prosegue il Cai lombardo - è quello di veder attirati in Lombardia i moto club provenienti dall’estero e dalle Regioni ove questa pratica è opportunamente vietata, con il favore dei comuni che, gravati da noti problemi di bilancio, possono ricavarne qualche entrata. Le conseguenze sul patrimonio naturale e sentieristico sarebbero gravissime».

Il Cai Lombardia ha rilanciato ieri la petizione online (già oltre 41 mila le firme raccolte) in cui osteggia la nuova regolamentazione, ritenendo invece «non procrastinabile l’emanazione di una specifica legge regionale finalizzata al riconoscimento, alla valorizzazione e alla tutela del patrimonio sentieristico».

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