Primo Maggio, in 2.000 in corteo
E gli autonomi occupano il palco

Dopo l’intervento finale di Foccillo (Uil), i movimenti per la casa e i sindacati autonomi hanno contestato i sindacati («Venduti») e poi si sono presi il palco di piazza Vittorio Veneto per spiegare le proprie ragioni. In 2.000 al corteo per le vie della città.

E per chiudere la Festa dei lavoratori si sono presi il palco. Protagonisti i movimenti per la casa che hanno concluso così il tradizionale appuntamento del 1° Maggio in piazza Vittorio Veneto. Prima le contestazioni ai sindacati (apostrofati al grido di «venduti»), rei a loro dire di non difendere la causa dei senza casa e degli sfrattati, di aver siglato l’accordo sulla rappresentanza con Confindustria, poi l’occupazione del palco al termine dell’intervento di Antonio Foccillo della segreteria nazionale Uil.

A quel punto però il grosso delle 2.000 persone che hanno partecipato al tradizionale appuntamento se ne stava già andando, e sul palco sono rimasti diverse decine di manifestanti del sindacato Asia e Unione inquilini, precari, attivisti e lavoratori dei sindacati di base Cub, Usb, del Comitato di lotta per la casa, di Slai Cobas per il Sindacato di Base, e del Comitato antirazzista 500 euro di Bolgare. La protesta non si è limitata al tema della Casa e del Jobs Act ma era diretta principalmente alla firma dell’Accordo sulla Rappresentanza del 10 gennaio da Cgil, Cisl e Uil con Confindustria e in applicazione in tutti i comparti.

Il corteo si era mosso verso le 10 di giovedì 1° Maggio da piazzale Marconi per percorrere poi viale Papa Giovanni XXIII, via Tiraboschi, Zambonate, XX Settembre fino al tradizionale comizio in piazza Vittorio Veneto. Qui ha preso la parola Luigi Bresciani, segretario provinciale Cgil a nome di tutte le sigle: Europa, giovani ed occupazione i cardini del suo intervento, prima di passare il microfono a Foccillo della Uil. E del finale con (piccola) contestazione.

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