Processo ultrà, botta e risposta
tra le opposizioni e il sindaco

Com’era stato preannunciato, lunedì 13 gennaio si è tenuta la conferenza stampa di tutte le opposizioni che hanno chiesto al Comune di Bergamo di costituirsi parte civile nell’udienza preliminare a carico dei 151 ultrà.

Com’era stato preannunciato, lunedì 13 gennaio si è tenuta la conferenza stampa di tutte le opposizioni che hanno chiesto al Comune di Bergamo di costituirsi parte civile nell’udienza preliminare - in programma venerdì 17 gennaio - a carico dei 151 ultrà finiti nella maxi inchiesta del pm Carmen Pugliese sui disordini da stadio. Tra gli indagati ci sono pure Daniele Belotti, segretario provinciale della Lega e consigliere comunale, e Claudio «Bocia» Galimberti (difeso anche dall’assessore Andrea Pezzotta).

L’ex sindaco Roberto Bruni ha sottolineato che «l’Amministrazione comunale deve decidere da che parte stare e non trincerarsi dietro il fatto che non sia stata notificata al Comune l’avviso di fissazione dell’udienza preliminare. Chiunque ritenga di aver subìto un danno, può costituirsi parte civile. E il Comune l’aveva già fatto nel novembre 2007 all’epoca degli incidenti in Atalanta-Milan (con il famoso episodio del tombino, ndr)». Perentoria anche Nadia Ghisaberti, capogruppo di Patto Civico: «Tentorio deve dire chiaramente se vuole difendere tutti i cittadini e soltanto quelli che lo sostengono».

Il sindaco ha replicato dicendo che «non è mai successo che il Comune si sia costituito parte civile per danni morali. Comunque, se il Consiglio comunale riterrà di doverlo fare, non ci saranno preclusioni. Noi difendiamo l’intera comunità». Può darsi che l’argomento sia discusso già nel Consiglio comunale di stasera, lunedì 13 gennaio.

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