Rondò dell’autostrada, che pazzia
La soluzione? Costa 30 milioni

La vicenda è di quelle intricate e contorte e riguarda il rondò dell’A4. «In una riunione del 2012 Anas e Ministero avevano chiesto al Comune una lettera per poter inserire l’opera in un piano di finanziamenti. Lettera mai partita». Intanto dalla Provincia una soluzione, ma costa 30 milioni.

La vicenda è di quelle intricate e contorte: quasi più dell’oggetto del contendere, il terrificante rondò dell’A4. «In una riunione dell’agosto 2012 Anas e ministero dei Trasporti avevano chiesto al Comune una lettera ufficiale per poter inserire l’opera nel Piano decennale di Anas e provare così a reperire i finanziamenti necessari. Quella lettera non è mai partita» accusa Eugenio Mandelli, professione geometra. E soprattutto tecnico di fiducia della Oris’s, società che ha presentato (insieme a Prussiani e Serfim) una proposta di variante al Pgt per un’area di proprietà tra le via Autostrada e Zanica. Dove realizzare un parcheggio e servizi per gli automobilisti.

Il che ne fa un soggetto titolato a sedere al tavolo di confronto, e lo prova il fatto che la Oris’s compare nei verbali fin dal 2010. Quando il Comune comincia ad occuparsi della vicenda a mo’ di coordinatore: ed è per questo che la lettera viene chiesta a Palafrizzoni e non alla Provincia, direttamente competente sul rondò.

«Quella lettera non è mai partita e Bergamo ha perso un’occasione» ribadisce Mandelli: «Il 14 gennaio è stata convocata una nuova riunione e l’hanno ammesso tutti: per colpa di una lettera siamo in questa situazione assurda».Di ben altro parere il vicesindaco e assessore alla Viabilità Gianfranco Ceci: «Il Comune, da circa due anni, su un tratto di strada non strettamente di sua competenza ma di importanza vitale per la città, sta cercando di trovare una soluzione al problema della rotatoria autostradale ,questione irrisolta da oltre 20 anni».

E se volete sapere perchè il rondò dell’autostrada è uscito così contorto, la risposta è semplice:di fronte ai primi progetti di fine anni ’80 Palafrizzoni alzò le barricate davanti all’ipotesi di uno svincolo a tre livelli: avrebbe impattato sul profilo di Città Alta. Una trentina d’anni dopo, chi c’era a Palafrizzoni non ha invece battuto ciglio di fronte al palazzo di via Autostrada, oggetto di polemiche a 360 gradi. Dal versante urbanistico a quello giudiziario. Sensibilità diverse, diciamo così: ma comunque la si voglia vedere, il problema della folle «spaghettata» è ancora lì, tutto da affrontare.

Ma la Provincia arriva con una soluzione, incentrata sul collegamento diretto in trincea a raccordare via Autostrada senza passare per il rondò, con una bretella interna a collegare direttamente la circonvallazione direzione Est. Più due rampe dedicate al traffico da e per l’Asse interurbano, che s’innestano direttamente al casello dell’A4, senza impegnare, anche in questo caso, la rotatoria. E soprattutto un innesto diretto dall’Asse interurbano per chi proviene da Seriate verso il casello. Sulla carta potrebbe funzionare, in pratica bisogna trovare una trentina di milioncini d’euro.  

Per saperne di più leggi L’Eco di Bergamo del 7 marzo

© RIPRODUZIONE RISERVATA