Tasse e Comuni: Forza Italia contro il governo e il Pd

Tasse al centro della dibattito politico in campagna elettorale. Sulla questione della Tasi interviene Gregorio Fontana, deputato bergamasco di Forza Italia: «Con quale coraggio il Pd punta il dito sulle scelte in materia di finanza pubblica dei Comuni quando si è dimostrato essere il partito tassatore? È il Governo Renzi ad aver aumentato di un ulteriore 0.8 per mille la tassa sulla prima casa, un vero salasso per i Comuni che si trovano costretti a fare da esattori nei confronti dei cittadini».

Nel 2014, la tassazione sulla prima casa sarà sostanzialmente equivalente al gettito della vecchia Imu, pari a circa 4,3 miliardi di euro, più lo 0.8 aggiuntivo. La situazione sarà ancora più grave nel 2015, quando l’aliquota massima sulla prima casa raggiungerà il 6 per mille, con un gettito potenzialmente prossimo ai 10 miliardi. Intanto già oggi la somma della tassazione immobiliare del Governo Letta-Alfano e del Governo Renzi raggiunge la somma di circa 32 miliardi. È una patrimoniale inaccettabile – dichiara Fontana – e triplicata dai tempi del Governo Berlusconi».

È stato presentato più volte in Parlamento l’emendamento per l’abolizione integrale della tassa sulla prima casa, ma il Governo lo ha bocciato: «La copertura è possibile – precisa Fontana – è insieme la più facile e la più comprensibile: prevede il taglio degli acquisti di beni e servizi da parte della Pubblica Amministrazione». Il governo Renzi, secondo l’azzurro «si riconferma quello delle tasse, anche nei confronti dei risparmi degli italiani. L’esempio palese «è il decreto che prevede l’aumento della tassazione sulle rendite dal 20 al 26%. Il timido avvio della riduzione dell’Irap non va finanziato alzando altre tasse – dichiara l’On. Fontana – ma diminuendo i sussidi a pioggia alle aziende, così da promuovere lo scambio virtuoso già diverse volte accettato dalle stesse organizzazioni imprenditoriali: meno sussidi indistinti in cambio di meno tasse sulle imprese.»

In riferimento alla realtà di Bergamo, interviene anche Carlo Di Gregorio, candidato per Forza Italia a Palafrizzoni: «Il Pd continua a puntare il dito contro le scelte del comune in materia di finanza pubblica, ma è in errore. Ci attribuisce fantomatici aumenti dell’addizionale Irpef ma omette che ad alzare per davvero l’aliquota fu Bruni e la sinistra. E dimentica soprattutto che Tasi e Tari sono state votate dal Parlamento nazionale ovvero anche da Antonio Misiani e dal suo partito, il Pd, che per dare forse 80 euro lordi a qualcuno, aumenta le imposte sui conti correnti di tutti e taglia i fondi ai Comuni. Anche quelli virtuosi che, come Bergamo, riducono il loro debito e non introduco la mini-Imu, a differenza della maggior parte dei capoluoghi italiani e a differenza di Brescia e Milano, tutte amministrazioni targate Pd».

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