Un giro per la pista di Orio al Serio
«Lavoro imponente, avanti così»

Il catrame ancora scuro, di quel nero che caratterizza una pista nuova di zecca, ma soprattutto le 1200 luci Led accese, luminosissime e intense che hanno dato una nuova immagine a quella che è una pista realizzata in tempi record.

Il catrame ancora scuro, di quel nero che caratterizza una pista nuova di zecca, ma soprattutto le 1200 luci Led accese, luminosissime e intense che hanno dato una nuova immagine a quella che è una pista realizzata in tempi record. Lo scalo di Orio al Serio ha riaperto il 2 giugno mattina e lo ha fatto senza intoppi e con una dichiarazione orgogliosa del suo staff: «Abbiamo lavorato con una squadra di grande prestigio e non nascondo anche l’asia sulle tempistiche - ha ammesso il direttore generale di Sacbo, Andrea Mentasti -. Ma non nascondo neppure l’emozione, per un lavoro di alto livello e che porterà sul territorio grandi introiti. In un momento di crisi come questo lo scalo di Orio al Serio ha così prodotto centinaia di posti di lavoro».

L’attività de «Il Caravaggio» è iniziata alle 6 del mattino del 2 giugno, con lo scalo già in fermento: i bar aperti, i primi passeggeri in giro e un gran vociare di gente, tra valigie, zaini e passeggini. Il viaggio riprende così, e il cantiere che ha determinato la chiusura dell’aeroporto per una ventina di giorni sembra già dimenticato.

I lavori hanno riguardato il rifacimento e la ripavimentazione della pista, con un lavoro anche sui raccordi e la via di rullaggio. «Abbiamo rispettato i tempi e si tratta di un intervento senza precedenti. Mai prima d’ora si era riusciti a realizzare, su uno scalo di tale rilevanza, una lavorazione così radicale sulla pista e le aree di movimento degli aeromobili, riducendo a meno di tre settimane il periodo di inattività» continua Mentasti, che rammenta «l’unico intoppo» avuto sul cantiere: «Abbiamo dovuto bonificare il suolo, dato che durante i lavori abbiamo trovato una novantina di oggetti tra cui numerose bombe risalenti alla Seconda Guerra Mondiale, anche di grosse dimensioni. Un inconveniente che ha rallentato la tabella di marcia, poi recuperata con un super lavoro».

Le opere hanno riguardato tre fasi distinte: le prime due hanno permesso di intervenire dall’8 marzo al 12 maggio sulle testate ovest e est dello scalo ma senza interruzione delle attività aeronautiche e senza alcuna limitazione dei voli. Dal 13 maggio fino al 1° giugno, invece, si è chiuso lo scalo per permettere la ripavimentazione.

Un lavoro immane che ha comportato un investimento di 50 milioni di euro: «Dai lavori sulle infrastrutture di volo ai sistemi di controllo elettronico delle luci pista, dalle spese tecniche alle forniture e opere accessori» continua Mentasti. Che racconta anche i momenti più emozionanti di questo super cantiere: «Sicuramente l’immagine di 350 persone che lavoravano insieme sulla pista e poi la prima notte di cantiere, con le luci dei macchinari tutti accesi: un’attività frenetica e certosina che ha permesso la realizzazione di questa opera così importante per il territorio».

L’esecuzione dell’intero programma di opere sulle infrastrutture di volo è stata eseguita da una Associazione temporanea di imprese capitanata dalla bergamasca Vitali. Con lei, la mantovana Vallan per l’asfaltatura, la milanese Artifoni per le opere idrauliche e la bergamasca Gavazzi per l’impiantistica. A spiegare i lavori effettuati Emilio Bellingardi, direttore esecutivo di Sacbo: «Abbiamo riqualificato la pavimentazione di tutta la pista, rifatto tutte le opere degli impianti elettrici, con la creazione di nuove linee idrauliche, con anche la sostituzione globale di tutte le luci della pista e di tutti gli aiuti visivi luminosi con segnali a tecnologia Led in un’ottica ambientale di risparmio energetico» spiega e aggiunge: «Creato anche un tratto di raccordo, oltre all’ampliamento del piazzale Nord e un lavoro di miglioramento operativo di gestione degli aeromobili a terra, che ora sarà autonomo». Ma il cantiere non è chiuso del tutto e il fermento continua nella zona partenze con la nuova area che sarà pronta per marzo 2015: «Un investimento di 25 milioni per rendere più grande e accogliente la zona partenze, dove sarà ampliata anche l’area commerciale e ristoro» conclude Bellingardi.

Sottolineato anche l’importante e necessario rispetto dei parametri di sicurezza e di controllo: «Nessun infortunio si è verificato in questo cantiere» ha detto Bellingardi e lo stesso Massimo Vitali, titolare dell’omonima impresa, che ha ringraziato il lavoro progettuale effettuato dal Politecnico di Milano: «I professori Crispino e Berni hanno saputo organizzare a fasi un lavoro imponente». E anche Vitali ricorda il nodo cruciale della bonifica del suolo: «Un momento importante per il cantiere. La nostra esperienza a Torino, durante il cantiere dei Giochi Olimpici ci è servita per gestire questo imprevisto, grazie alla collaborazione di una società di Firenze che anticipava il lavoro dei nostri macchinari verificando nel dettaglio il suolo prima che venisse aggredito».

E il cantiere è andato a doppia velocità: «Anzi a quadrupla - sottolinea Vitali -, con squadre di persone che hanno lavorato giorno e notte, anche nei periodi di festa, per permettere il rispetto del piano lavori. Anzi: anticipando la chiusura del cantiere». Si parla di 500 mila ore di lavoro in questo lungo cantiere di Orio, chiuso pure con un giorno d’anticipo: «Ciò è stato permesso dal lavoro di squadra, da macchinari tecnologici, dall’uso di impianti di produzione avanzati e dalla tecnologia digitale installata su tutte le macchine utilizzate» conclude Vitali.

Niente è stato quindi lasciato al caso, con un grazie è d’obbligo - lo fa sia Mentasti che Bellingardi - nei confronti di Sea e di Malpensa. E Mentasti aggiunge: «Come ha detto il nostro presidente Miro Radici questo modo di lavorare non c’entra con alcuna classifica o record da superare: il nostro lavoro riguarda la qualità del servizio, per le compagnie aeree e i passeggeri. Un grazie quindi a Malpensa per il supporto in questi venti giorni, ma ora i clienti e le compagnie aeree ce le riprendiamo qui, con grande gioia - e aggiunge -. E a prescindere dai record e dalle statistiche, è ovvio che se nuove compagnie volessero appoggiarsi a noi, noi siamo qui e siamo pronti».

Questo mentre Orio torna quindi a pieno regime con alcune novità: oltre ad Air Dollomiti, la ripresa del giornaliero con Roma Fiumicino, operato da Blue-Express, l’aumento di frequenze su alcune destinazioni servite da Ryanair e Wizzair, e le nuove rotte per Tulcea (dal 3 giugno con FlyROmania) e Iasi (dal 13 giugno sempre con la compagnia romena).

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