«Niente guerre tra giornali e web
La convivenza è proficua per tutti»

Se «The Politico», esemplare caso di successo di quotidiano on-line, non rinuncia alla sua versione cartacea, significa che la convivenza «pacifica» tra web e carta stampata è possibile e proficua per entrambe le parti.

Se «The Politico», esemplare caso di successo di quotidiano on-line guidato da due ex giornalisti del «Washington Post», non rinuncia alla sua versione cartacea, significa che la convivenza «pacifica» tra web e carta stampata è possibile e proficua per entrambe le parti. Perché se fino a poco tempo fa le redazioni web erano percepite dai colleghi di uno stesso giornale come una «minaccia», oggi la prospettiva è cambiata e «il sito internet di un quotidiano è la sua locandina».

Di «Informazione e tecnologie digitali: il futuro dei giornali tra la carta e la Rete» si è discusso mercoledì alla facoltà di Ingegneria dell'Università di Bergamo, durante un incontro con Massimo Cincera - amministratore delegato del gruppo Sesaab, di cui fa parte anche «L'Eco di Bergamo» - moderato da Lucio Cassia, professore di Strategic management and Entrepreneurship.

Si tratta del secondo di una serie di incontri organizzati dal Cyfe (Center for young and family enterprise), incentrati sul tema dell'imprenditorialità e della competizione, a fronte delle sfide che pone la globalizzazione.

Certo è che il quotidiano che si acquista in edicola va completamente ripensato: «Non può più essere un giornale cronologico, ma di analisi, e comunque tutti gli editori al mondo, piccoli e grandi che siano, stanno investendo sia sulla carta sia sui new media», ha precisato Cincera.

Il punto non è però se i giornali di carta prima o poi moriranno, ma «fare in modo che l'informazione raggiunga il numero più alto possibile di cittadini». Un mezzo senz'altro rivoluzionario in questo senso è l'IPad, creatura di Steve Jobs, che offre nuove opportunità ai giornali e agli utenti.

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