(Foto di Cesni)
IL LUTTO. Se n’è andato a 83 anni. Guidò la banca trevigliese fino al 2014, prima come direttore e poi come presidente, ricevendo il testimone da Alfredo Ferri.
Treviglio
Se n’è andato a 83 anni (ne avrebbe compiuti 84 il prossimo 28 dicembre) Gianfranco Bonacina, storico volto della Cassa rurale di Treviglio (oggi Bcc di Carate e Treviglio), che guidò prima come direttore e poi come presidente fino al 2014, dopo 46 anni spesi al servizio dell’istituto di credito fondato da monsignor Ambrogio Portaluppi e che lo stesso Bonacina aveva contribuito a rendere grande, prendendone il timone dall’altro storico presidente Alfredo Ferri.
La scomparsa nella notte tra mercoledì 26 e giovedì 27 novembre nella sua casa di Treviglio: lascia nel dolore la moglie Rina e i due figli, Fabio e Valeria. Durante il suo mandato di presidente aveva saputo traghettare la Cassa rurale nel panorama bancario locale e nazionale, mantenendone sempre saldi i valori e la vicinanza ai propri clienti e soprattutto ampliando il numero di soci, nel desiderio di estendere quel «bene comune» che gli era tanto caro.
Portò avanti poi con impegno anche l’attività di Seco, la Società edificatrice case operaie, altro ente trevigliese che opera nel sociale, ma fu anche promotore dell’arrivo della prima filiale universitaria nella città della Bassa e fu tra i primi a sottolineare l’importanza che avrebbe avuto l’allora futura autostrada Brebemi per lo sviluppo del territorio della pianura bergamasca.
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