Gabbiadini e il primo gol in A
«Stupendo esultare sotto la curva»

«Ci andavo da giovane a vedere le partite, far gol proprio davanti a tante persone che conosco ed esultare sotto la curva è stato stupendo. Questo gol lo voglio dedicare a un mio caro amico, Daniel». Parole di Gabbiadini. È stata l'Atalanta più bella della stagione? Vota il sondaggio.

Manolo Gabbiadini è una sfinge. O sa fingere bene oppure è così di natura. Chi lo conosce sa che lui è fatto così, difficilmente tradisce le emozioni davanti a taccuini e telecamere. Tutta la gioia per il suo primo gol in serie A del resto l'aveva mostrata con quell'esultanza lungo tutta la curva. «Ci andavo da giovane a vedere le partite, far gol proprio davanti a tante persone che conosco ed esultare sotto la curva è stato stupendo. Questo gol lo voglio dedicare a un mio caro amico, Daniel che ha perso la mamma».

Ma Manolo torna sfinge: «Per un solo gol non voglio emozionarmi più di tanto, spero di farne tanti altri. Sono contento di essermi sbloccato, ma devo dire che nessuno mi aveva messo pressione in tal senso. Per me è rimasto tutto uguale a prima. Sono contento soprattutto perché la mia rete ha aiutato la squadra a vincere. Ci avevo provato anche nel primo tempo, ma non mi sono abbattuto e alla fine il gol è arrivato. È stato bravissimo anche Raimondi: io ho visto che c'era uno spazio e gli ho chiamato la palla, lui mi ha visto e mi ha fatto un grande assist».

Davanti alla tv Gabbiadini aveva invece sottolineato: «Questa piazza e questa città si merita queste soddisfazioni e lo vedi qui allo stadio, lo capisci sin da subito, è un'emozione grandissima. Abbiamo i punti che abbiamo, dobbiamo pensare che abbiamo 37 punti e rimanere con i piedi per terra senza pensare a cosa sarebbe successo senza penalizzazione».

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