Atalanta ridimensionata? No
Ma le attese vanno definite presto

Aveva ragione Colantuono a dire che a Firenze sarebbe stata una partita tremenda, meno quando dice che l'Atalanta per un tempo se l'è giocata alla pari. Inciuchiti dalla partenza viola, per 20' buoni i nerazzurri hanno ballato la rumba. VOTA IL SONDAGGIO

Aveva ragione Colantuono a dire che a Firenze sarebbe stata una partita tremenda, meno quando dice che l'Atalanta per un tempo se l'è giocata alla pari. Inciuchiti dalla partenza viola, per 20' buoni i nerazzurri hanno ballato la rumba come non accadeva da tempo e alla fine il ko coi viola è probabilmente lo schiaffo più netto della stagione, l'unico ineccepibile, ben più di quelli con Catania e Roma, perfino più di quello col Toro.

Ci sta. Perché stavolta l'Atalanta ha perso ed è stata battuta e siccome non fa testo il secondo tempo, iniziato sotto 3-1 e in dieci e chiuso in nove, il termometro della partita sono i primi 45': sottotono e sotto ritmo nei primi 20', pimpanti, cattivi, brillanti fino al 42', cioè al gol del 2-1 di Aquilani dopo l'ennesima perla di Bonaventura in zona-gol. Cronometro alla mano, sono poco più di 20', poco rispetto agli ultimi standard ma non una sorpresa in assoluto.

Al di là degli episodi, si temeva il palleggio, la qualità dei tre mediani della Fiorentina, il cambio di passo di Cuadrado dalla parte di Brivio, la capacità dei viola di attaccare senza dare punti di riferimento, ad eccezione di Toni.

L'impressione è che anche nel primo tempo l'Atalanta la partita l'abbia persa anzitutto in mezzo al campo, dove finora ha costruito il suo meraviglioso volo, con Cigarini e Carmona sempre costretti a rincorrere, con Moralez in flebile opposizione a Pizarro e quasi mai nelle condizioni di rilanciare l'azione in verticale. Spenti i due play, Cigarini e Moralez, l'Atalanta ha fatto poco e sofferto abbastanza, beccando peraltro tre gol su palla ferma e uno dalla testa di Toni in area.

Così gira e rigira, questa friabilità aerea tornata alla ribalta, insieme con la tendenza a beccare cartellini evitabili (più Manfredini e Stendardo di Cigarini), sembra essere l'aspetto peggiore della trasferta di Firenze e l'oggetto della necessaria e repentina attenzione di Colantuono.

Dunque l'Atalanta esce ridimensionata da Firenze? No, ma bisogna mettere a fuoco i confini dei nerazzurri e la tempistica delle previsioni. Difficile fino alla fine dell'inverno avere un quadro attendibile della situazione, però l'Atalanta di queste prime 13 giornate, per 20' e rotti anche a Firenze contro la squadra più in palla della serie A, sembra valere la parte sinistra della classifica, oscillando a metà strada tra la zona-Europa e la salvezza.

Verso l'alto o verso il basso dipenderà soprattutto dalla continuità contro le squadre medio-piccole, a cominciare dal filotto pre-natalizio alle porte: il Genoa domenica, poi Bologna, Parma, (Juventus) e Udinese. Bianconeri torinesi a parte (mai dire mai), può tornare subito il nerazzurro forte, basta dimenticare la Viola.  VOTA IL SONDAGGIO

Simone Pesce

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