Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 13 Novembre 2025
In 10 mesi a Bergamo 333 ragazzi trovati con la droga. È allarme: più controlli fuori dalle scuole
SICUREZZA . I dati della «PolApp». Angeloni: «Conseguenze serie e spesso sottovalutate, anche per la futura patente». Siglato mercoledì 12 novembre in Prefettura un protocollo: 16 gli istituti superiori interessati. È previsto anche un podcast informativo.
Bergamo
È allarme droga in città non solo tra i giovani, ma anche tra i giovanissimi. Lo dicono i dati: dal 24 gennaio a ieri, dunque in poco meno di dieci mesi, gli agenti della polizia locale appiedati, più noti come «PolApp», hanno segnalato qualcosa come 333 ragazzini perché sorpresi a consumare sostanze stupefacenti.
Già da giovanissimi
Le «canne», senza troppi giri di parole, sembrano spopolare in città tra i ragazzini, già dai 12 e i 13 anni e fino ai 17 e oltre (anche se di meno). Si tratta di segnalazioni di natura amministrativa che la polizia locale inoltra alla Prefettura perché il quantitativo trovato addosso ai ragazzi è relativamente poco – circa due grammi per ogni caso e infatti i sequestri complessivi sono stati pari a poco meno di 700 grammi (precisamente 692,94) – e tale da non far partire un procedimento penale con conseguente denuncia a piede libero o arresto, ma solo un iter amministrativo.
Il «Progetto Scuole sicure» prevede due attività di intervento specifiche: controlli preventivi e repressivi intorno a 16 istituti e una serie podcast quale campagna di informazione rivolta ai giovani
E non è vero, però, che l’atto amministrativo non ha conseguenze. «Tutt’altro – sottolinea l’assessore alla Sicurezza, Giacomo Angeloni –: alla segnalazione in Prefettura fa seguito quella ai Servizi sociali e si corre il rischio di avere poi problemi, per esempio, a conseguire la patente del motorino o dell’auto». Proprio Angeloni mercoledì 12 novembre ha siglato in Prefettura – con il comandante della polizia locale Monica Porta, il prefetto Luca Rotondi e rappresentanti di questura, carabinieri, Guardia di finanza e polizia provinciale – il «Progetto Scuole sicure», che prevede due attività di intervento specifiche: controlli preventivi e repressivi (anche con le unità cinofile) nelle aree attorno a 16 istituti superiori cittadini e una serie podcast quale campagna di informazione rivolta ai giovani contro il consumo e lo spaccio di stupefacenti.
I dati
I numeri dei sequestri si riferiscono esclusivamente a quest’anno proprio perché la «PolApp» è stata attivata per l’appunto il 24 gennaio scorso: non c’è dunque un paragone con il passato, ma è chiaro che questi controlli in centro e nei pressi delle scuole stanno dando anche più dei risultati sperati.
«L’incremento delle persone fermate in possesso di stupefacenti non è necessariamente indicativo di un aumento del consumo, che comunque non possiamo escludere, ma può essere attribuito all’efficacia del servizio di polizia a piedi»
Del resto, 333 ragazzi segnalati in 293 giorni significa, in media, più di uno ogni giorno. Per un totale, come detto, di quasi 600 grammi di droghe di vario genere (solitamente marijuana e hashish), che non rappresentano comunque il totale complessivo dei sequestri della polizia locale in città, ma appunto solo la droga intercettata dagli agenti appiedati: «Nonostante la quantità possa sembrare esigua, benché oltre il mezzo chilo – spiega infatti la comandante Monica Porta –, è bene rammentare che la contestazione sull’uso di sostanze è effettuata a seguito del rinvenimento di quantità minime di sostanza, generalmente sotto i due o i tre grammi, che facciano ipotizzare che la detenzione sia destinata all’uso personale esclusivo. All’attività di controllo tradizionalmente effettuata dal Nisu, il Nucleo di sicurezza urbana, vi è stato un sensibile aumento di contestazioni a causa dell’intensificazione dei presidi effettuati a opera del nucleo di polizia appiedata costantemente presente nelle aree ad alto transito del centro».
Il protocollo
Mercoledì 12 novembre, dunque, il giro di vite con la firma del protocollo in Prefettura. Il Comune ha infatti ottenuto 29.500 euro dal ministero dell’Interno, attinti dal «Fondo per la sicurezza urbana» per finanziare azioni concrete di contrasto allo spaccio e al consumo di droghe nei pressi delle scuole. Progetto che inizierà immediatamente, con attività di controllo fuori dai 16 istituti previsti nel patto: il Caniana, il Pesenti, il Galli, il Rigoni Stern, il Belotti, il Vittorio Emanuele II, il Quarenghi, il Natta, il Paleocapa, il Falcone, il Secco Suardo, il Manzù, il Sarpi, il Lussana, il Mascheroni e il Mamoli.
«Presidio, prevenzione, sensibilizzazione»
«Ringrazio la Prefettura per il protocollo, che consente di rafforzare i servizi di pattugliamento nelle aree scolastiche – evidenzia Angeloni –. I dati forniti dalla polizia locale delineano tre direttrici fondamentali di intervento. La prima è rappresentata dal presidio del territorio: il servizio di polizia a piedi sta dimostrando grande efficacia e si inserisce nel più ampio quadro di collaborazione tra istituzioni. La seconda è la prevenzione e la formazione: spesso è difficile intercettare i giovani prima che emergano situazioni problematiche: per questo stiamo investendo nella sensibilizzazione e nell’educazione, anche attraverso strumenti innovativi come i podcast, per parlare ai ragazzi con linguaggi a loro vicini. Infine, è doveroso ricordare che il consumo di sostanze stupefacenti non comporta solo rischi sanitari, ma anche conseguenze amministrative significative come il blocco delle pratiche di rilascio della patente o l’invio obbligatorio ai servizi di recupero».
Prosegue l’assessore: «L’incremento delle persone fermate in possesso di stupefacenti non è necessariamente indicativo di un aumento del consumo, che comunque non possiamo escludere, ma può essere attribuito all’efficacia del servizio di polizia a piedi che consente un controllo più capillare e tempestivo. In un’ottica di sicurezza integrata, stiamo portando avanti un’azione coordinata fondata su educazione, contrasto e collaborazione istituzionale per garantire la sicurezza di tutti i cittadini».
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