Pagare meglio, trattenere meglio. Il giusto equilibrio per le imprese

CAPITALE UMANO. Il manager Alessandro Profumo, nella quinta puntata della video-intervista all’Osservatorio Delta Index, spiega perché retribuzioni adeguate e benessere organizzativo sono oggi leve strategiche di attrattività per i giovani lavoratori.

Nella quinta puntata della videointervista rilasciata in esclusiva all’ Osservatorio Delta Index , il manager Alessandro Profumo - ex ceo di Unicredit e Leonardo - affronta uno dei temi più sensibili del rapporto tra imprese e generazione Z: quanto le aziende sono pronte a investire, davvero, sulle persone. Dopo aver analizzato nelle puntate precedenti il ruolo dell’orientamento, la relazione con la scuola, il valore della diversità e l’impatto del calo demografico, il dialogo si concentra ora su una leva decisiva dell’attrattività: retribuzioni adeguate e condizioni di vita sostenibili.

La domanda di partenza riguarda la capacità del sistema produttivo italiano di rendersi più competitivo attraverso un miglioramento delle politiche retributive. La risposta di Profumo è netta: «Dobbiamo attrezzarci a pagare di più le persone e capire come essere attrattivi nel primo impiego e nella retention». Parole che entrano diritte in un nodo spesso eluso, ma che la nuova generazione rende impossibile ignorare.

Il punto, spiega, non è limitarsi allo stipendio. Il mercato del lavoro sta cambiando a una velocità che obbliga le aziende – soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni – a ripensare il modo in cui si presentano ai giovani. La qualità della vita sta diventando una componente strutturale dell’attrattività: flessibilità, benessere, tempi di vita, possibilità di sviluppare competenze reali. La generazione Z valuta l’offerta nel suo insieme, non solo il dato economico.

In questa prospettiva, Profumo collega la competitività alla capacità delle imprese di costruire ambienti in cui un giovane si senta riconosciuto e sostenuto. Un approccio che riflette in modo puntuale i dati dell’Osservatorio Delta Index: la retention nasce quando il giovane percepisce un investimento concreto nella sua crescita, non da un generico «stare bene» o da benefit marginali.

Retribuzioni più alte, dunque, ma anche una proposta organizzativa chiara, coerente, capace di dare direzione. «Essere attrattivi – ricorda – significa dedicare tempo e risorse per capire come trattenere le persone che lavorano con te». Una frase che ribalta l’idea che la permanenza dei giovani in azienda dipenda solo dalla loro «tenuta»: sono le imprese a dover fare il primo passo, ripensando cultura organizzativa, percorsi di sviluppo e modalità di affiancamento.

Questa quinta puntata segna così un passaggio di sostanza nel percorso dell’intervista: dalle cornici generali del mercato del lavoro si entra nelle scelte operative, nei comportamenti concreti con cui un’azienda può diventare – o smettere di essere – attrattiva per una generazione che chiede trasparenza, crescita e condizioni di vita sostenibili.

Per approfondire il tema del rapporto tra AZIENDE e GENERAZIONE Z collegarsi al sito dell’Osservatorio Delta Index e di Skillherz

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