Addio a Lucio Fiorina, una vita dedicata a far crescere la «sua» Val Seriana

Si è spento a 84 anni: è stato una delle figure più importanti del mondo politico e sociale provinciale. «Tanti incarichi, ha operato all’insegna del buon senso».

È spirato sabato 10 luglio a 84 anni all’ospedale di Seriate, Lucio Fiorina, una delle figure più rappresentative del mondo sociale e politico della Bergamasca. Terra che ha sempre amato profondamente, per il progresso della quale ha profuso l’impegno di una vita, vissuta intensamente tra famiglia, lavoro, scuola, impegni sociali e politici. Tutto e sempre all’insegna di una radicata onestà. Era nato a Gromo (allora Gandellino faceva parte di questo Comune), nel novembre 1936. Frequentate le elementari a Gandellino e le medie a Clusone, aveva conseguito il diploma di geometra all’istituto Celana di Caprino. Viveva da parecchi anni a Torre Boldone, con la moglie Manuela Gaetani, sposata nel 1966, e con i figli Marcello e Marta. Laureato in architettura, aveva lavorato nel mondo della scuola come preside alle medie di Gromo, tra gli anni ’60 e ’80. La sua principale attività è stata tuttavia quella professionale, svolta nel suo studio di Bergamo specializzato in progettazione architettonica, edilizia scolastica, pianificazione territoriale ed urbanistica.

Ma anche l’impegno sociale e politico. Sedicenne ha militato nell’Azione Cattolica per impegnarsi, qualche anno più tardi, in incarichi di crescente responsabilità nella Democrazia Cristiana. Nel 1959 fu consigliere comunale di Gandellino, di cui, in seguito fu sindaco per tre mandati. Nel 1972 venne eletto primo presidente della neonata Comunità montana Valle Seriana superiore e negli anni 2000 fu ancora presidente quando la Bassa Valle fu unificata all’Alta Valle Seriana, riuscendo a far riconfermare la sua sede amministrativa a Clusone.

Dice di lui Gianpiero Calegari, attuale presidente della Comunità montana Valle Seriana: «La scomparsa di Lucio Fiorina mi addolora, ha dedicato la sua vita ai problemi amministrativi della Bergamasca e della nostra valle, risolvendoli sempre con buon senso e successo».

A difesa della montagna

Altre rilevanti funzioni vennero da lui svolte come membro dell’Uncem nazionale, presidente del Consorzio Alpino Valle Seriana, presidente del comitato garanti Asl Bergamo, membro del cda dell’Azienda regionale delle foreste, assessore provinciale alla Pubblica istruzione e all’edilizia scolastica. «Amava tantissimo la sua valle – racconta don Virgilio Fenaroli, per molti anni parroco di Gandellino – . Ha operato per mantenere le scuole superiori a Clusone perché i nostri studenti non dovessero viaggiare troppo per frequentarle e, come assessore provinciale, ha contribuito al restauro di tele che impreziosiscono le nostre chiese, ha progettato gratuitamente il campanile della chiesa parrocchiale di Gandellino. La politica è stata per lui un fondamentale esercizio alla democrazia. Non lo dimenticheremo».

Per il suo impegno civico e sociale fu insignito, nel 1972, della onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Così lo ricorda il cugino Guido Fornoni, già sindaco di Ardesio e presidente della Comunità montana: «Per me la sua morte è motivo di profondo dolore. Con lui ho elaborato progetti sociali e amministrativi, risultati da un confronto serrato entusiasmante sulle diverse tematiche. La sua esperienza è sfociata, pochi mesi fa, in un interessante volume, intitolato “Le radici del cattolicesimo democratico in Italia”».

La camera ardente è allestita nella casa natale di Gandellino, in via Vittorio Emanuele e le sue esequie di svolgeranno nella chiesa parrocchiale martedì alle 10,30.

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