Sei le coltellate sul corpo di Marwen, mercoledì l’autopsia e l’interrogatorio di convalida

Proseguono le indagini sull’omicidio di Marwen Tayari, tunisino di 34 anni, ucciso in una lite domenica 8 agosto in via Novelli a Bergamo da Alessandro Patelli, giardiniere incensurato di 19 anni. Mercoledì l’autopsia sul corpo della vittima e l’interrogatorio di convalida di Patelli davanti al gip.

Per il momento il medico legale Matteo Marchesi dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, nell’esame esterno della salma di Tayari, ha segnalato sei coltellate in totale su varie parti del corpo del 34enne, tre potenzialmente letali all’addome, alla giugulare e a una coscia, altre due a una spalla e sul dorso. Ora l’autopsia di mercoledì 11 agosto potrà fornire elementi più certi sulla profondità delle ferite e la dinamica dell’aggressione.

La salma resta a disposizione dell’autorità giudiziaria e solo successivamente potrà essere riconsegnata ai familiari, che hanno già espresso la volontà di portarla in Tunisia. Sempre per mercoledì è fissato anche l’interrogatorio di convalida di Patelli davanti al gip Maria Beatrice Parati. Il 19enne, che si trova in carcere, è accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi.

Nel frattempo divergono le versioni sulla dinamica dell’omicidio: da una parte il racconto della moglie e della figlia dodicenne del tunisino, corroborato dalla testimonianza di un senzatetto che ha assistito alla scena, dall’altra la versione del ragazzo, che domenica sera è stato interrogato dal pm Paolo Mandurino, assistito dal suo avvocato Enrico Pelillo. Il giovane ha dichiarato di essersi sentito minacciato dal tunisino che aveva in mano una bottiglia di birra e si è difeso, utilizzando il coltello che aveva già con sé in tasca per motivi di lavoro. Per gli inquirenti però ci sono dubbi: i testimoni hanno riferito che il tunisino aveva posato la bottiglia a terra e che il coltello non l’avesse con sé ma fosse salito in casa a prenderlo.

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