Buste paga, ora si cambia: l’effetto «assegno unico» - Tutte le info

Variano gli importi Molti, in questi giorni avranno un sussulto aprendo la busta paga di marzo: l’importo netto risulterà inferiore al solito. Niente paura. L’effetto è prodotto dall’assegno unico universale (Auu) che ingloba le detrazioni per figli a carico e gli assegni per il nucleo familiare finora conteggiati nel cedolino paga.

La nuova misura introdotta a supporto delle famiglie, semplifica l’ambito dei contributi a sostegno della natalità. L’assegno unico viene garantito a tutte le famiglie, indipendentemente dalla condizione reddituale, varia solo l’ammontare del contributo. Il sostegno viene erogato direttamente dall’Inps dietro presentazione di apposita domanda. Il termine era fissato per il 28 febbraio ma i ritardatari possono presentare domanda fino al 30 giugno ricevendo gli arretrati.

«L’assegno unico spetta anche ai lavoratori autonomi - spiega Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo -: si tratta di una vera conquista di dignità poiché sono tantissimi gli autonomi con reddito basso, che hanno visto ridursi i ricavi a causa della pandemia»

«Le domande presentate fino a marzo –spiega Marcello Razzino, presidente Ordine Consulenti del Lavoro di Bergamo – sono state 4 milioni a fronte di 7 milioni di aventi diritto. Nonostante le campagne informative molti non hanno capito che l’assegno unico non viene erogato direttamente ma dev’essere fatta esplicita richiesta dal dipendente e non dal datore di lavoro».

«L’assegno unico spetta anche ai lavoratori autonomi - spiega Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo -: si tratta di una vera conquista di dignità poiché sono tantissimi gli autonomi con reddito basso, che hanno visto ridursi i ricavi a causa della pandemia. Finalmente si equiparano in tutto questi lavoratori ai dipendenti, riconoscendogli anche gli assegni familiari oltre alle detrazioni sui figli a carico».

Il termine era fissato per il 28 febbraio ma i ritardatari possono presentare domanda fino al 30 giugno ricevendo gli arretrati

I lavoratori dipendenti che non hanno ancora presentato domanda avranno un immediato riscontro del cambiamento dalla busta paga più leggera. Più arduo rilevarlo invece per i professionisti, gli artigiani, i commercianti, ovvero per i tanti che non hanno un cedolino paga ma godevano delle detrazioni per i figli in dichiarazione dei redditi. «La novità – aggiunge Roberto Perhat, vicedirettore di Confartigianato Bergamo – dovrà essere metabolizzata dagli associati. Molti artigiani non hanno fatto domanda, pur avendone diritto, perché non hanno capito che si tratta di una richiesta da fare all’Inps differentemente che in passato quando le detrazioni venivano calcolate in sede di dichiarazione dei redditi».

Altre novità introdotte con la Legge di Bilancio 2022 modificano le buste paga di quest’anno. Innanzitutto, in materia di Irpef una rimodulazione delle aliquote di imposta e una modifica del calcolo delle detrazioni di lavoro. Inoltre, per quest’anno si è previsto un esonero parziale di 0,8% dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori con impatto positivo sui cedolini paga.

«Sono provvedimenti – dice Razzino – adottati dal Governo al fine di “rimpolpare” le buste paga. Dalle simulazioni si evince che i cambiamenti adottati producono benefici più alti per i redditi medi, meno importanti per chi ha redditi alti».

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