Il noleggio auto avanza anche tra i privati. E a Bergamo è sopra la media nazionale

Trend. Con un’incidenza del 15,2% siamo fra le venti province dove il fenomeno è più diffuso. Pesano le difficoltà di spesa e la comodità di avere assicurazione e manutenzione comprese.

Era quasi inevitabile, con il potere d’acquisto che si assottiglia, tanti automobilisti hanno difficoltà a spendere decine di migliaia di euro per un’auto nuova: ecco allora farsi avanti l’idea del noleggio anche per i privati, che fino a qualche tempo fa, riguardava soprattutto le flotte aziendali.

E la provincia di Bergamo, secondo una recente indagine condotta sull’autonoleggio dall’Unrae (unione rappresentanti autoveicoli), si colloca nella «Top 20» nazionale per numero di contratti sottoscritti da privati, con una quota, nel 2022, del 15,2% sul totale (a fronte di un dato medio nazionale più basso, 14,8%, in crescita del 15,8% sul 2021).

«Normalmente il noleggio a lungo termine viene offerto dalle grandi società del settore o tramite Case madri», spiega Paolo Ghinzani, presidente del gruppo Concessionari Ascom Bergamo e direttore di Ghinzani Group, con gli autosalonisti che possono proporre questa formula di utilizzo dell’auto, alternativa all’acquisto o al finanziamento. «Con il noleggio di uno o più anni – prosegue Ghinzani, il cliente deve solo preoccuparsi di mettere benzina o gasolio nell’auto. Per tutto il resto (bollo, assicurazione – anche kasko – tagliandi, cambio gomme, manutenzione) non ci pensa più, perché a carico alla società di noleggio, a fronte di un canone stabilito». Una formula che prende sempre più piede e che vede interessati soprattutto «liberi professionisti, agenti di commercio, artigiani, nella fascia di età che va dai 35 ai 50 anni – precisa il presidente dei concessionari Ascom -, chi è alla ricerca di un contratto a canone fisso e non affronta problemi per manutenzione dell’auto e l’eventuale rivendita».

Anche la kasko a disposizione

Il noleggio a lungo termine si differenzia dal finanziamento all’acquisto per l’assenza, sovente, della necessità di versare un anticipo e dover «piazzare» l’auto nel momento in cui si decide di cambiarla. Inoltre, nel contratto di noleggio è spesso compresa l’assicurazione kasko, che - in caso di incidente per colpa del titolare del contratto - copre anche le spese di riparazione della vettura e nel caso più estremo di distruzione auto: ciò evita la perdita del capitale impegnato, come avviene invece per chi è proprietario acquirente.

«Il noleggio a lungo termine – aggiunge Loreno Epis, presidente Autosalonisti di Ascom Bergamo e titolare dell’omonima rivendita di Scanzo – è un’alternativa economica che alcuni concessionari e autosalonisti utilizzano per far quadrare i bilanci. È una fonte di guadagno, legata alla provvigione che si ottiene per ogni contratto sottoscritto. Qualcosa si sta muovendo anche nel settore dell’usato, anche se ci si deve scontrare con i giganti del noleggio». «In crescita anche l’uso temporaneo delle vetture – continua Epis – col cliente che chiede una macchina per fare un viaggio o per passare le vacanze. O magari con un noleggio per 6-12 mesi, che non lo impegna più di tanto dal punto di vista finanziario».

L’indagine Unrae evidenzia anche che il grosso delle immatricolazioni riguarda crossover e berline del segmento C, e a livello di alimentazione le benzina e le ibride (preferite dai privati), mentre arretrano diesel ed elettriche. «Per le vetture elettriche – conclude Ghinzani – il noleggio di solito è di 24 mesi, perché il cliente si aspetta un’evoluzione nell’autonomia delle vetture». Per la cronaca, di recente la Catl (gigante cinese primo produttore mondiale di batterie al litio per auto) ha presentato un modello con autonomia dichiarata di 1.000 chilometri e ricarica in 10 minuti (all’80% in 5 minuti). Il progresso è dietro l’angolo.

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