
Economia / Bergamo Città
Mercoledì 25 Giugno 2025
Nuove regole per gli autovelox sulle distanze e l’omologazione
DA SAPERE. Adiconsum: i dispositivi devono essere segnalati con adeguato anticipo. «Per la Cassazione multe da annullare se i macchinari non sono in regola».
Un paio di settimane fa è diventata esecutiva la sezione del nuovo Codice della strada riguardante l’utilizzo degli autovelox. Una novità molto attesa ovviamente anche dagli automobilisti del nostro territorio, ma che non dipana ancora i tanti dubbi legati ai rilevatori di velocità non omologati e conseguentemente alle multe ad essi collegate.
«Le nuove norme che regolano l’installazione e l’uso degli autovelox hanno introdotto nuovi criteri, come le distanze minime da rispettare tra un apparecchio e l’altro e il parere preventivo dei Prefetti per poter installare nuovi dispositivi, il tutto per assicurare che tali strumenti siano utilizzati per migliorare realmente la sicurezza stradale e non unicamente per fare cassa ai danni degli automobilisti, alle prese con una giungla di limiti di velocità che cambiano in continuazione – spiega la presidente di Adiconsum Bergamo, Mina Busi -. È fondamentale decidere dove posizionare gli autovelox, il che significa in particolare nelle zone con alta incidentalità o dove non è possibile fermare i veicoli in sicurezza. Nei centri abitati, la presenza di agenti resta obbligatoria se si vogliono far rispettare i limiti dei 30 km/h (es. davanti a scuole o ospedali).
Omologazione: caos criteri
Mancano però ad oggi le indicazioni che regolino in maniera chiara e univoca tutti i criteri dell’omologazione dei dispositivi, e ciò rischia di creare un ulteriore caos sulle strade, soprattutto in vista degli spostamenti su quattro ruote per le vacanze estive. Il problema di fondo sugli autovelox, sulla validità delle multe e su come contestarle è legato quindi proprio al fatto che il decreto attuativo che dovrebbe stabilire in modo chiaro e uniforme ai Comuni e agli utenti le modalità e i criteri per l’omologazione di autovelox, tutor e telelaser, in concreto non è mai stato adottato. Presso i nostri sportelli – prosegue la presidente dell’associazione difesa dei consumatori e ambiente di Cisl Bergamo - riceviamo continue segnalazioni di cittadini che vogliono contestare le multe comminate attraverso i dispositivi non omologati e per i quali manca ancora, tra l’altro, un completo e preciso censimento. In tale contesto, ricordiamo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, ovvero che le multe scaturite da autovelox non omologati sono da annullare, e allo stesso tempo devono essere restituiti i punti tolti dalla patente. Invitiamo gli interessati, anche tramite il nostro supporto, a informarsi sul da farsi, contestando l’infrazione». La Cassazione ha stabilito che l’omologazione dell’autovelox è una procedura che “ha anche natura necessariamente tecnica e tale specifica connotazione risulta finalizzata a garantire la perfetta funzionalità e la precisione dello strumento elettronico da utilizzare per l’attività di accertamento da parte del pubblico ufficiale legittimato; requisito, questo, che costituisce l’indispensabile condizione per la legittimità dell’accertamento stesso”.
Distanze e segnalazioni
Oltre al tema di partenza dell’omologazione corretta degli autovelox, la nuova normativa stabilisce anche una distanza minima tra i dispositivi, per evitare installazioni troppo ravvicinate e poco giustificate: non meno di quattro chilometri in autostrada, tre chilometri sulle strade extraurbane (principali e secondarie), un chilometro sulle strade extraurbane locali e urbane di scorrimento, 500 metri per le strade urbane (di quartiere e locali). Gli autovelox devono inoltre essere segnalati con adeguato anticipo: almeno un chilometro sulle strade extraurbane, che scendono a 200 metri per le urbane di scorrimento e a 75 metri sulle altre strade.
Istruzioni per i ricorsi
Multati con autovelox: cosa fare? – Fondamentale verificare subito se l’autovelox è omologato oppure no. Per capirlo è necessario verificare il tipo di dispositivo e il numero del decreto indicati nel verbale della multa. Solitamente è sufficiente inserire il tipo di dispositivo in un motore di ricerca online. Altrimenti si può presentare un’istanza di accesso agli atti amministrativi presso l’organo che ha elevato la contravvenzione, che è tenuto a rispondere entro trenta giorni.
Attenzione ai tempi
Se le infrazioni per eccesso di velocità vengono rilevate da un Autovelox non omologato oppure vengono notificate in ritardo (oltre i 90 giorni dalla data dell’infrazione, che salgono a 360 giorni per gli automobilisti residenti all’estero), è possibile fare ricorso entro 30 giorni al Giudice di Pace o entro 60 giorni al Prefetto, per chiederne l’annullamento, in base alla già citata sentenza della Cassazione. Può accadere che il Giudice di Pace non notifichi immediatamente l’iscrizione a ruolo del ricorso al Comando che ha rilevato la sanzione; in tale situazione non è escluso che lo stesso Comando proceda nell’iter della sanzione, non avendo ricevuto in tempo la comunicazione del ricorso. È bene quindi informare il Comando del ricorso presentato, tramite Posta Elettronica Certificata. I Comuni - conclude la presidente di Adiconsum Bergamo -, hanno avuto un anno di tempo per adeguare gli impianti non in regola e oggi, chi non ha provveduto, deve spegnere gli autovelox non a norma».
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