L’infanzia violata, un dramma quotidiano

MONDO. Il presidente Mattarella ci ha ricordato che la guerra colpisce soprattutto gli innocenti. «Pesa il ricordo straziante di bambini, che soffrono o muoiono in diverse parti del mondo» o «che muoiono per fame, anche quando ricoverati per denutrizione in ospedali che sono mezzi per soccorrerli e sovente distrutti dai bombardamenti, come nella disumana, ostinata condizione di Gaza».

Pare che nel terzo millennio Satana continui ad allestire la sua sporca faccenda ed Erode stia progressivamente estendendo il suo regno. Con la differenza che la strage degli innocenti di evangelica memoria, ordinata dal crudele re di Giudea nel villaggio di Betlemme per eliminare il neonato Gesù nel tentativo di non perdere il trono, coinvolse al massimo una trentina di «piccoli martiri».

Qui siamo in presenza di decine di migliaia di minori uccisi nella sola Gaza da attacchi, bombardamenti, assedi, malnutrizione, distruzione di scuole e ospedali, come rappresaglia all’orrenda strage dei 13 minori israeliani (alcuni dei quali bruciati vivi) compiuta dai terroristi di Hamas il 7 ottobre 2023. Si è risposto all’odio con un odio sproporzionato e apocalittico.

Decine di migliaia di minori sono uccisi nella sola Gaza da attacchi, bombardamenti, assedi, malnutrizione, distruzione di scuole e ospedali, come rappresaglia all’orrenda strage dei 13 minori israeliani compiuta dai terroristi di Hamas il 7 ottobre 2023

Non c’è solo Gaza

Ma non c’è solo Gaza. Nelle guerre conclamate o dimenticate che continuano a infestare la Terra le vittime sono soprattutto gli innocenti, immuni da qualsiasi colpa o responsabilità, coloro per i quali Gesù chiede di trasformarci per entrare nel suo Regno. È l’intero pianeta a essere disseminato di piccole croci. Come ci ricorda Andrea Valesini nel suo struggente volume «L’inverno ucraino» (Oltre edizioni) Vladimir Putin è stato incriminato dalla Corte penale internazionale dell’Aja proprio con l’accusa di «crimine di guerra di deportazione della popolazione», in particolare minori, dalle aree occupate dalle truppe di Mosca dall’inizio del conflitto.

Sono 19.546 i fanciulli (da 4 mesi a 17 anni di età) portati a forza nel Paese invasore, secondo il portale ufficiale dello Stato ucraino «Children of war» che raccoglie le denunce. «Sono stati prelevati da orfanotrofi, scuole e addirittura dalle strade» scrive Valesini. «O separati da mamma e papà nei “campi di filtraggio” delle città occupate, dove gli ucraini non russofili vengono interrogati e spogliati di ogni cosa». Spogliati persino dei figli, trattati come bottino di guerra.

I bambini soldato

Ovunque queste piccole anime sono l’anello debole dei conflitti. Le cifre raccolte dalle Nazioni Unite parlano chiaro: nel solo 2024 sono state verificate più di 41mila gravi violazioni. I luoghi più colpiti disegnano una mappa di dolore che attraversa continenti interi. Nella Repubblica democratica del Congo e in Somalia vengono arruolati con la forza dai gruppi armati, trasformati in soldati o vittime di violenze o stupri. La stessa sorte tocca la Nigeria, dove il rapimento e il loro uso nei conflitti interni sono diventati pratica quotidiana. In Siria, a più di dieci anni dallo scoppio della guerra, le scuole e gli ospedali continuano a essere obiettivi militari. In Myanmar, i bambini restano intrappolati in villaggi colpiti da ordigni esplosivi.

Secondo i dati del Peace research institute di Oslo, oggi quasi un minore su sei nel mondo vive in zone di guerra

La lista non finisce qui: lo Yemen, devastato da una crisi umanitaria senza fine, vede intere generazioni segnate dalla malnutrizione. Il Sudan, sprofondato nella guerra civile, costringe milioni di piccoli a fuggire, mentre il Burkina Faso e il Mozambico sono attraversati da violenze che colpiscono direttamente le comunità civili. Perfino i Caraibi non sono risparmiati: ad Haiti i minori crescono come cani di strada sotto il fuoco delle bande armate.

Secondo i dati del Peace research institute di Oslo, oggi quasi un minore su sei nel mondo vive in zone di guerra. Una realtà atroce che ci ricorda come la «strage degli innocenti» non appartenga solo ai racconti del Vangelo, ma sia purtroppo un dramma quotidiano. Dovrebbero crescere tra le braccia dei genitori, inondati di carezze e di baci e invece respirano polvere da macerie e odore di sangue. Dovremmo sentirci responsabile per il solo pianto di uno solo di loro e invece rimaniamo indifferenti di fronte a una strage senza fine.

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