Ma l’Europa è debole per scelta dei suoi Stati

MONDO. Parassiti, costruttori di una Ue nata per far male agli Usa, ora persino Quarto Reich, Musk dixit.

È l’Europa secondo Trump e i suoi amici, con i quali si è prontamente allineato Putin, per la felicità dei molti italiani anche di Governo che simpatizzano per entrambi. Sarebbe allora il caso di smettere di leggere il mondo con gli occhiali per presbiti. Questa aggressività dell’insulto, per isolare l’Europa nel mondo, è in verità il segno paradossale dell’importanza del nostro modello. Chi disprezza compra, dice l’adagio. Invece di ripiegare spaventati, con flebili proteste, bisognerebbe convincersi di quanto, se uniti, siamo forti non solo per l’economia.

Come ha scritto Mario Monti, siamo l’unico luogo in cui Donald Trump non può trasformare le relazioni internazionali in business per sé stesso, perché abbiamo regole, controlli, opinioni pubbliche che non lo consentono. Per questo i Musk - dimostrando che essere geniali non evita di essere anche cretini - vorrebbero avere a che fare con 27 autocrati e si impegna già ora a finanziarne la crescita, piuttosto che con un sistema di democrazia liberale costruito in 80 anni di pace dopo aver provato le aberrazioni del nazifascismo. La «civiltà» che Whashington vuole cancellare.

Trump e la Nato

Dopo il primo Trump, con l’elezione di Biden, ci eravamo illusi. La dottrina Trump, applicata sul serio nella replica, apre altri scenari. Vero è che si aspetta il turno elettorale americano di novembre 2026 per misurare la capacità di reazione di un sistema libero, ma un eventuale schiaffone ad un Trump che sta facendo molto male al suo Paese, non cancellerà qualcosa che è cambiato per sempre. Non siamo parassiti, anche se abbiamo avuto per un attimo la debolezza di pensarlo, visto che abbiamo delegato spensierati agli Usa la nostra sicurezza per costruire il più grande welfare della storia umana.

Siamo stati membri di un’alleanza, che è sempre un dare e un avere, e senza l’Europa degli euromissili e della deterrenza, il comunismo non sarebbe caduto e gli Usa non sarebbero stati gli Usa, con le loro grandezze e le loro miserie. Ma avevano torto quelli che riempivano le piazze italiane chiedendo che l’Italia uscisse dalla Nato. Ora lo chiede con brutalità il capo stesso degli yankees e dovremo prender atto di cosa significa.

L’europeismo in Italia

Di sicurezza abbiamo estremo bisogno (informarsi presso svedesi e finlandesi), ma l’Europa è grande, il mondo è grande. Basti pensare che i Volenterosi che lavorano per l’Ucraina, partendo da un nucleo di tre grandi Paesi europei (Francia, Germania, Gran Bretagna) coinvolgono Australia, Giappone e altre decine di soci nel mondo. Ci sarebbe anche l’Italia, ma fa la schizzinosa, perché al suo interno frenano i fans del trumputinismo. Verrà dunque presto il tempo delle grandi decisioni in Europa e però anche il momento della verità in Italia. Finito da noi il trastullo antisistema affidato ad incompetenti, lo abbiamo trasformato nel bipopulismo attuale, ma non basta più, e 4 italiani su 6 non vanno a votare. È ineludibile un chiarimento interno di coalizioni che nel Parlamento italiano ed europeo hanno anche 5 posizioni diverse

C’è già oggi un buon 25% dei due partiti cadetti del centrodestra e del centrosinistra, che hanno nostalgia del peggior governo repubblicano, il Conte 1. Almeno un parlamentare su 4 non è quindi d’accordo sull’europeismo apparente dei propri partiti guida, indebolendo l’efficacia e la coerenza dell’azione di governo da un lato, ma anche di opposizione dall’altro.

L’Europa debole

Fino a quando potrà durare l’equivoco? Con chi ci schieriamo, in un’Europa a rischio di presa del potere proprio dei possibili amici dell’intesa tra Trump e Putin (con tanti saluti all’Ucraina)? Per portare l’Italia fuori da questa prospettiva, Giorgia Meloni dovrebbe fare quello che purtroppo ha appena dichiarato di non voler fare: togliere il diritto di veto che vige nell’Ue sulle grandi scelte della politica estera e di difesa. Può nascere solo così l’Europa delle decisioni, quella che manca, per cui oggi critichiamo Bruxelles come se fosse sua volontà non decidere. L’Europa è debole perché così la vogliono i singoli Stati membri. Ma ora è in gioco la sopravvivenza, non una vittoria di Pirro alle primarie di partito…

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