Uffici postali, estate con il freno: tagli agli orari in 33 Comuni

LA DENUNCIA. La Cgil: «Saranno 541 giorni di servizio in meno, difficoltà evidenti». La società: salvaguardati i paesi sotto i 5.000 abitanti e quelli turistici.

Gli uffici postali di 33 Comuni della nostra provincia, compreso il capoluogo, viaggeranno nei mesi di luglio e di agosto a scartamento ridotto. Poste italiane ha infatti annunciato la chiusura totale o parziale di numerosi sportelli sia in città che in provincia: alcuni resteranno chiusi una o più giornata, altri diminuiranno l’orario di apertura al pubblico. Per la Cgil si tratta di «una pesante riduzione del servizio postale» che intacca, ancora una volta, le fasce più deboli della popolazione, come ad esempio gli anziani che preferiscono ritirare la loro pensione direttamente agli sportelli.

Secondo i dati raccolti dal sindacato lavoratori della comunicazione (Slc) della Cgil di Bergamo, saranno 33 gli uffici postali coinvolti: nella Filiale 1 (città, Isola bergamasca e pianura) e nella Filiale 2 (valli Brembana e Seriana). Complessivamente saranno 541 giornate di servizio in meno sul territorio.

Poste italiane ha infatti annunciato la chiusura totale o parziale di numerosi sportelli sia in città che in provincia: alcuni resteranno chiusi una o più giornata, altri diminuiranno l’orario di apertura al pubblico

L’elenco completo

I Comuni interessati sono Albino, Almè, Almenno San Bartolomeo, Almenno San Salvatore, Alzano Lombardo, Bergamo, Brembate di Sopra, Calcinate, Calcio, Castelli Calepio, Castione della Presolana, Chiuduno, Ciserano, Cividate al Piano, Fara d’Adda, Gandino, Ghisalba, Grumello del Monte, Mapello, Osio Sopra, Palosco, Ranica, San Gervasio d’Adda, San Paolo d’Argon, Sant’Omobono Terme, Spirano, Sorisole, Sovere, Telgate, Terno d’Isola, Torre Boldone, Treviolo, Villa di Serio.

«È una situazione che conosciamo fin troppo bene – commenta Alessandro Esposito, della Slc Cgil bergamasca –, ogni estate si ripete la stessa dinamica: una riduzione dei servizi, in parte giustificata dal calo dell’utenza, ma che riflette soprattutto una carenza cronica di personale che l’azienda non affronta in modo strutturale. A queste chiusure si sommano quelle dovute ai cantieri del Progetto Polis: ai 33 Comuni coinvolti nella riduzione delle aperture se ne aggiungono un’altra decina dove sono già iniziati o partiranno a breve i lavori per il rinnovamento degli uffici».

Il problema riguarda anche la consegna della corrispondenza, dove le assenze estive vengono coperte solo parzialmente con contratti a termine: «Si creano difficoltà evidenti – prosegue Esposito – i lavoratori meno esperti spesso non conoscono il territorio e questo si ripercuote sulla qualità del servizio e sul carico di lavoro dei colleghi già in organico». Per garantire che l’ufficio postale continui ad essere un presidio pubblico dei territori occorrono, prosegue il sindacato, «assunzioni vere e non soluzioni temporanee».

Le Poste: servizio garantito

Di fronte alle sollecitazioni dell’organizzazione sindacale, Poste Italiane ha diffuso una nota per ribadire che nonostante la riduzione degli orari di apertura l’azienda «assicura una presenza capillare e continuativa negli uffici postali a Bergamo e nei Comuni limitrofi, orientando l’organizzazione in base alla domanda, e mantenendo inalterato il livello del servizio postale. Per andare incontro alle esigenze dei cittadini che vivono nelle piccole comunità, non sarà previsto alcun intervento orario negli uffici postali dei Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti. Anche le località turistiche saranno salvaguardate e i servizi di Poste Italiane continueranno ad essere garantiti. Al fine di facilitare l’accesso al servizio, sarà garantita la più ampia e chiara informazione ai cittadini attraverso appositi avvisi affissi negli uffici postali indicanti la variazione oraria e le sedi più vicine aperte ma anche attraverso il sito poste.it e le app aziendali».

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