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Martedì 06 Maggio 2025
Magni, 40 anni di Atalanta: «Mondonico indimenticabile, ma allo stadio fotograferei solo la gente»
L’INTERVISTA. I suoi scatti raccontano 40 anni di storia nerazzurra. Nonostante Paolo Magni sia ormai in pensione da anni continua a scendere in campo a «scattare» e quando vede una sua foto pubblicata sul giornale è felice come quando era un ragazzino.
Bergamo
Ha cominciato da adolescente nel suo paese a Calusco d’Adda prendendo in prestito la macchina fotografica dalla cugina, poi a diciotto Paolo Magni i matrimoni, e poi già a 22 anni acquisì la licenza e per aprire un negozio di fotografia tutto suo a Medolago.
La prima foto per l’Eco di Bergamo
«Mi ricordo nel 1973 quando stavo tornando da un matrimonio ho visto un incidente spettacolare e tragico sul ponte di Paderno d’Adda: un’auto era andata fuori strada e si era agganciata alla balaustra prima di cadere per 80 metri. Ho avuto la prontezza di immortalare quel momento ed è stata la prima fotografia che ho pubblicato per l’Eco di Bergamo».
Le foto di Ghinzani in Formula 1
Il passo verso lo sport lo fa un anno dopo, quando Piercarlo Ghinzani , un pilota di auto del suo paese, lo vuole al suo fianco per riprendere le gare. Paolo lo segue fino alla Formula 1. Abituato a «fermare» nei suoi scatti bolidi che sfrecciano a 200 km/h all’ora, la prima volta che gli capita di riprendere una partita di pallone nel 1980, deve buttare tutto il lavoro: «Pensavo fosse facilissimo, dopo aver fotografato auto in corsa, ma mi sono accorto che non era così, era un altro mondo. Ma da allora mi sono appassionato al calcio e non l’ho più mollato».
Quaranta anni di scatti di Atalanta
Paolo Magni da 40 anni segue l’Atalanta per l’Eco di Bergamo e non solo, nei suoi scatti c’è la storia del club nerazzurro. «All’inizio era un altro mondo con i rullini, dovevamo fare le foto poi correre a stamparle per portarle al giornale. Erano costi altissimi, scattavamo dai 10 ai 12 rullini a partita e quelle pubblicate erano pochissime. Con il digitale è cambiato tutto, si sono ridotti i costi e ora in tempo reale arrivano alle agenzie e alle redazioni. Ogni fotografo scatta oltre 2mila foto a partita in serie A, sono numeri impensabili fino a qualche anno fa».
Indimenticabile Mondonico
«Ho conosciuto tantissimi calciatori, ma pochi mi sono rimasti nel cuore, sopra tutti c’è sicuramente Emiliano Mondonico, era incredibile, alla mano. A volte ti invitava anche a casa sua a mangiare pane e salame».
Nonostante sia in pensione da anni, Paolo non riesce a fare a meno di scendere in campo e fotografare d’estate e d’inverno, non solo Atalanta: «Quando mi capita di fare una partita di calcio di serie D e poi il lunedì vedo la mia foto pubblicata sul giornale mi fa piacere, sono contento come quando ero ragazzino».
Cogliere l’attimo per fotografare la gente
«Mi piace fotografare con il teleobiettivo per cogliere il momento, l’espressione di una persona che ride, che osserva, che non è in posa. E anche allo stadio passerei partite intere rivolto verso gli spalti per fotografare la gente, i tifosi».
Paolo Magni , nei suoi scatti 40 anni di storia atalantina. Video di Roberto Vitali
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