Bergamo, 48enne trovato morto nel parco della Trucca

IL DRAMMA. Di origine boliviana, a dare l’allarme sono stati alcuni passanti. Aveva problemi con l’alcol. Don Trussardi: «Ultimi, un’emergenza concreta».

Un uomo di 48 anni è stato trovato morto domenica pomeriggio 5 ottobre al parco della Trucca. L’allarme è stato dato intorno alle 16 da alcuni passanti che lo hanno trovato riverso accanto a una panchina, nelle vicinanze del Bosco della Memoria: non dava alcun segno di vita e così sono stati chiamati immediatamente i soccorsi. Giunto sul posto, il personale di Areu non ha potuto far altro che constatarne il decesso.

Al parco della Trucca sono intervenute anche le pattuglie della Squadra Volante della questura, per cercare di ricostruire l’accaduto, identificare l’uomo e avvisare i suoi familiari. Si tratterebbe di Edwin Bernal Pena, di origine boliviana, che secondo quanto appreso dai poliziotti, aveva da qualche tempo problemi legati all’alcol.

La salma è stata portata alla camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII. Per approfondire le cause del decesso, il magistrato di turno ha disposto l’autopsia.

L’uomo in passato avrebbe usufruito dei servizi di accoglienza al Nuovo albergo popolare della Fondazione Opera Bonomelli, alla Malpensata, e avrebbe avuto contatti con il Serd di Bergamo. IAveva effettuato anche qualche sporadico accesso ai servizi della Caritas. Il suo progetto – ricorda chi lo aveva conosciuto – era ritrovare lavoro e casa per ricongiungersi con figli.

Il secondo caso in pochi giorni

È il secondo drammatico caso che coinvolge persone in condizione di marginalità, dopo la morte il 23 settembre di Dadrah Manjinder, 46 anni, di origine indiana, trovato privo di vita sotto i portici della chiesa di San Marco in via Locatelli, dove era solito rifugiarsi. Alle prese con problemi di alcolismo, era caduto dalla balaustra del porticato la sera prima, riportando un grave trauma cranico, ma aveva rifiutato il trasporto in ambulanza. Fatale un’emorragia cerebrale.

«Serve fare rete e rafforzare i servizi»

Don Trussardi: «Sette senzatetto morti da agosto sono troppi e ogni giorno mi interrogo su cosa sia possibile fare per migliorare la situazione»

E proprio in questi giorni Caritas, Acli e San Vincenzo, osservando l’aggravarsi dell’emergenza legata alla grave marginalità, hanno sottoscritto un protocollo di intesa per fare rete e rafforzare ulteriormente i servizi. Da don Roberto Trussardi, direttore della Caritas, che pur non conosceva la vittima, una riflessione di carattere generale: «Purtroppo quella degli emarginati è un emergenza concreta, i numeri in aumento sono dovuti all’aumento consistente di senzatetto presenti in città. Questa morte deve farci riflettere. La nostra offerta di sostegno si scontra purtroppo molte volte con la reticenza nel farsi aiutare. Sette senzatetto morti da agosto sono troppi e ogni giorno mi interrogo su cosa sia possibile fare per migliorare la situazione. Con il Comune, il Patronato, l’Opera Bonomelli e tutti gli enti cerchiamo di fare il possibile per dare risposte e cercare di agganciarli e tenerli legati a noi il più possibile. Ogni morte la sento come una sconfitta».

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