Bonus anziani fino a 850 euro. «Troppo pochi i beneficiari»

L’APPELLO DELLA CISL. Il sindacato chiede criteri di accesso meno restrittivi. Meloni (Fnp): raggiungere la maggioranza di over 80 non autosufficienti.

Sulla carta, stando al nome, è una «prestazione universale». Nella realtà dei fatti è un sussidio per pochi, anzi per pochissimi, per via dei criteri stringenti. Il «bonus anziani», misura entrata in vigore da inizio anno per supportare gli over 80 non autosufficienti con elevato bisogno assistenziale, è partito a passo lento. Lo sostiene la Fnp Cisl, mettendo in luce i «criteri ancora fortemente restrittivi». Come confermato anche dai recenti chiarimenti dell’Inps, «i richiedenti devono avere un’età pari o superiore a 80 anni; un bisogno assistenziale gravissimo accertato dall’Inps; un Isee sociosanitario non superiore a 6mila euro; la titolarità dell’indennità di accompagnamento».

Bonus anziani, misura attesa da anni

Dati ufficiali sui percettori ancora non ce ne sono, ma le stime non sono certo ottimistiche: «Poche centinaia di beneficiari a Bergamo e provincia», spiega Giacomo Meloni, segretario generale della Fnp Cisl di Bergamo. «Come abbiamo più volte sottolineato – afferma Meloni - l’approvazione da parte del parlamento della legge sulla non autosufficienza è un fatto positivo che in Italia attendevamo da 26 anni, tanto è il tempo trascorso da quando la Fnp e le altre organizzazioni sociali del nostro Paese hanno sollevato il problema di adeguare le normative di legge in favore degli anziani non autosufficienti». Bene, ma poi arrivano i nodi: «Nel testo della legge – prosegue Meloni – è inserito il cosiddetto “bonus anziani”, che prevede una quota aggiuntiva all’indennità di accompagnamento del valore di 850 euro, anche questa una novità importante e che condividiamo. Ma ribadiamo le nostre forti perplessità sui criteri previsti per poter beneficiare del bonus, fortemente restrittivi».

Criteri per l’ottenimento troppo restrittivi

Per beneficiarne, appunto, oltre al requisito anagrafico (almeno 80 anni) serve un combinato disposto di reddito molto basso, percepire già l’assegno di accompagnamento e avere una condizione di non autosufficienza già accertata dall’Inps.

Non si tratta di un bonus puramente «monetario», ma di risorse che l’anziano riceve affinché siano interamente spese in servizi per l’assistenza. «La prestazione prevede due pagamenti – aggiunge la Cisl -: una quota fissa, erogata come indennità di accompagnamento (quello già in vigore, ndr) e una quota integrativa (la novità introdotta dal bonus anziani, ndr), ovvero l’assegno di assistenza fino a 850 euro che verrà liquidato separatamente». Secondo le indicazioni dell’Inps, «il bonus può essere speso per coprire il costo del lavoro di cura e assistenza, svolto da lavoratori domestici per almeno 15 ore settimanali, con mansioni di assistenza alla persona, titolari di rapporto di lavoro conforme ai contratti collettivi nazionali di settore». È poi possibile acquistare «servizi destinati al lavoro di cura e assistenza forniti da imprese e professionisti qualificati nel settore dell’assistenza sociale non residenziale». La richiesta per il bonus va presentata, ricorda la Cisl, a partire dal mese in cui il beneficiario compie 80 anni, accedendo al portale Inps oppure avvalendosi dei patronati.

Il sindacato spera in qualche correttivo che allarghi la platea: «Auspichiamo e ci adopereremo a ogni livello – conclude Meloni – perché in futuro i criteri siano ampliati in modo significativo, per raggiungere con il bonus la stragrande maggioranza di anziani non autosufficienti, oggi esclusi dal beneficio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA