Colpi ai bancomat: 6 arresti. La banda in azione anche a Bonate Sopra

IL BLITZ. I colpi agli sportelli Atm sono stati messi a segno, utilizzando esplosivo, a Bonate Sopra e in provincia di Sondrio. Nel Bresciano e in Brianza furti ad attività commerciali ed edili.

Alle prime luci dell’alba di giovedì 16 ottobre, nelle province di Brescia, Asti, Lodi e Milano i carabinieri hanno arrestato sei persone, cinque delle quali ritenute responsabili di una associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti anche con l’utilizzo di esplosivo, commessi nei confronti di postazioni bancomat e grandi ditte commerciali, edili e del settore dei trasporti nelle province di Sondrio, Brescia, Bergamo e Monza Brianza con il concorso di un sesto indagato, non appartenente al sodalizio criminale. Tra gli sportelli Atm svaligiati, anche quello bergamasco di Bonate Sopra . Per cinque degli indagati è stata applicata la custodia cautelare in carcere, per uno gli arresti domiciliari.

Nell’operazione coinvolti 50 militari

L’operazione ha visto impiegati oltre 50 carabinieri. Il bliz, infatti, ha visto impegnati i militari del Nucleo Investigativo e della Sezione Operativa della Compagnia di Sondrio, coadiuvati in fase esecutiva da quelli delle Compagnie Carabinieri di Brescia, Lodi, San Donato Milanese e Canelli, con l’impiego dell’Aliquota di Pronto Intervento del Comando Provinciale dei Carabinieri di Brescia, nonché dei Nuclei Cinofili di Orio al Serio e della Compagnia Carabinieri Aeronautica Militare di Milano e del Nucleo Elicotteristi di Orio al Serio.

Le indagini avviate in provincia di Sondrio

Le indagini sono iniziate a seguito del furto della postazione bancomat della banca Crédite Agricole del comune di Albosaggia (So), avvenuto la notte del 15 dicembre 2024, realizzato mediante l’inserimento di un manufatto artigianale nel distributore delle banconote in modo da scardinare lo sportello con la detonazione e consentire di raggiungere i contanti contenuti all’interno. Gli autori del reato, poi identificati in alcuni degli indagati, hanno agito travisati e, dopo aver danneggiato i pali dell’illuminazione pubblica e annerito con vernice scura le telecamere di un adiacente esercizio commerciale, hanno fatto esplodere il bancomat grazie all’impulso elettrico derivato dal contatto di una batteria rubata da un’auto parcheggiata nelle vicinanze, riuscendo a impossessarsi di oltre 18mila euro in contanti.

I primi accertamenti hanno portato all’individuazione delle vetture utilizzate degli autori del reato, provenienti dall’hinterland bresciano, milanese e lodigiano, per recarsi sul luogo del furto e raccogliere ulteriori spunti investigativi.

La base nel bresciano

Le complesse indagini, tra servizi di osservazione, pedinamento e intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno portato ad accertare l’esistenza di una struttura criminosa organizzata, avente base nel bresciano, con articolata suddivisione interna dei compiti, finalizzata alla commissione di furti, anche con l’uso di esplosivo.

Il modus operandi

Prima di colpire, la banda effettuava diversi sopralluoghi, al fine di individuare gli obiettivi, verificare le vie di fuga, la presenza di telecamere e, in generale, per pianificare l’azione. Servendosi di auto dal «profilo basso», per non attirare l’attenzione delle Forze dell’ordine, procedevano poi con l’interruzione dell’illuminazione pubblica e l’oscuramento delle telecamere. Tra gli arnesi impiegati e rinvenuti dai miliari durante le perquisizioni, anche ricetrasmittenti, disturbatori di segnale, demolitori e smerigliatrici.

I colpi: uno anche a Bonate Sopra

Dopo il primo furto ad Albosaggia (in provincia di Sondrio), ne sono stati commessi diversi altri, alcuni consumati, altri tentati. Tra questi, il colpo con l’esplosivo messo a segno ai danni dello sportello Atm di una banca di Bonate Sopra il 22 gennaio 2025 .

Nel Bresciano e in Brianza, invece, ,i furti sono stati commessi ai danni di esercizi commerciali. In un caso gli indagati sono riusciti a impossessarsi di 70mila euro custoditi in una cassaforte. Vi sono stati anche furti di attrezzature da lavoro e materiale edile per un valore di circa 30mila euro, destinato a essere rivenduto, e di gasolio (circa 350 litri), destinato ad alimentare l’auto utilizzata per commettere i reati.

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