Dopo il maxi incendio ora in via Moroni fanno paura le infiltrazioni per il maltempo

TRA GLI SFOLLATI. Gli inquilini senza casa preoccupati: «Il meteo può rallentare la messa in sicurezza». Gli appartamenti resi inagibili dal rogo di lunedì. Al via la raccolta fondi di Comune, L’Eco di Bergamo-Kendoo e Croce Rossa -Comitato di Bergamo.

Dopo l’incendio, la pioggia. A una settimana dal disastroso rogo di via Moroni, non c’è ancora pace per gli sfollati. E la pioggia battente arrivata in serata di domenica sta facendo lievitare la preoccupazione. «Vogliamo tornare a casa al più presto, ma temiamo che gli acquazzoni possano frenare le operazioni di messa in sicurezza e allungare i tempi», hanno raccontato alcuni dei residenti nella ventina di appartamenti inagibili tra i civici 14 e 40. L’incendio è scoppiato una settimana fa, nella mattina di lunedì 21 agosto all’ultimo piano del civico 20, dove c’è un appartamento - ora sotto sequestro - oggetto di lavori di ristrutturazione. Le fiamme si sono poi propagate sui vicini tetti, bruciando una superficie di 300 metri quadri, danneggiando una quarantina di unità immobiliari, tra case e negozi. Nei giorni successivi, a causa del vento e del caldo, i focolai si sono riaccesi, richiedendo l’intervento dei vigili del fuoco, che li hanno spenti.

Ma ieri, in una giornata «nera» per l’allerta temporali, il principale nemico delle case di via Moroni è stato l’acqua e non il fuoco. Soprattutto in mattinata e in serata, quando la pioggia ha bagnato gli appartamenti all’ultimo piano delle palazzine con i tetti scoperchiati, ovvero quelle più colpite dall’incendio, tra il civico 20 e 24. Secondo le prime stime, non ci sarebbero stati particolari danni aggiuntivi ai locali già duramente colpiti dal fuoco. In serata la pioggia è tornata a battere, alimentando le paure degli sfollati, che tengono sott’occhio le previsioni meteo, preoccupati dai nubifragi previsti per questa mattina.

Delle 50 persone rimaste senza casa, perché inagibili, 33 sono ospitate a spese del Comune in 17 stanze del Central Hostel Bergamo. Proprio dall’ostello di via Ghislanzoni alcuni sfollati hanno manifestato tutta la loro angoscia: «Tra noi c’è chi ha problemi di salute o fa pesanti turni di lavoro, anche lontano – hanno spiegato –. Siamo grati per questa accoglienza, ma non possiamo vivere in ostello per mesi. Abbiamo bisogno di una casa vera e vogliamo tornare alla nostra vita di sempre, ma temiamo che i tempi possano essere lunghi. Anche perché il meteo avverso rischia di ritardare le operazioni indispensabili per il ripristino della sicurezza».

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Il Comune ha firmato l’ordinanza di sgombero, causa inagibilità, degli appartamenti dal civico 14 al 30, compreso l’ultimo piano del 40. Il tratto iniziale di via Moroni, da largo Cinque Vie, resta chiuso al traffico. L’area dal 12 al 40 è transennata, in modo tale da garantire le imminenti operazioni di messa in sicurezza, previste da oggi, sempre che non diluvi. Le imprese monteranno le impalcature e inizieranno ad alleggerire le solette dei solai asportando le macerie. Durante la giornata saranno operativi, come sempre da una settimana, polizia locale e vigili del fuoco. Di notte, per evitare episodi di sciacallaggio, sono in azione le guardie giurate. Il Comune ha potenziato i servizi (con una linea telefonica dedicata): al via la raccolta fondi di Comune, L’Eco di Bergamo-Kendoo e Croce Rossa -Comitato di Bergamo.

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