Giunta regionale, dentro Terzi e Franco. Magoni sottosegretario

La squadra. All’assessore uscente della Lega infrastrutture e banda larga e all’esponente di FdI la delega alla casa. Per la collega di partito diverse opzioni sul tavolo. Per Bergamo la rappresentanza più numerosa dal 1995 ad oggi.

Due assessori e un sottosegretario. Bergamo non può dirsi non rappresentata nella stanza dei bottoni di Palazzo Lombardia. La parola «fine»la dirà oggi il riconfermato presidente della Regione Attilio Fontana presentando in tarda mattinata la nuova Giunta frutto di un confronto decisamente complesso, a tratti molto duro, nel centrodestra e anche all’interno dei singoli partiti. La riunione romana (tanto contestata dalle opposizioni già pronte a far salire la temperatura in Consiglio da mercoledì in poi) ha portato alla conferma dello schema con 7 assessori a Fratelli d’Italia, 5 alla Lega, 2 a Forza Italia e altrettanti alla Lista Fontana.

Stabilito questo, sono iniziati i problemi su nomi e deleghe. Cominciano dal fronte bergamasco, dove i posti sono 3: due assessori e un sottosegretario. Riconfermata Claudia Terzi che conserva la delega alle Infrastrutture ma perde i Trasporti, fortemente richiesti da Fratelli d’Italia. In più la leghista, al suo terzo mandato di Giunta, aggiungerebbe la delega alla banda ultralarga. Il dettaglio preciso su compiti e confini dei nuovi assessorati si conoscerà solo stamattina, anche perché alcuni di loro sono stati scomposti e ricomposti per trovare nuovi equilibri al di là di quelli numerici.

Fratelli d’Italia a duello

Sul versante di FdI, dopo un testa a testa di settimane (in pratica dall’apertura delle urne in poi) l’assessorato sarà di Paolo Franco che ha avuto la meglio sull’uscente Lara Magoni. Per tutta la giornata si sono susseguite le più svariate (anche fantasiose) ipotesi sia sul fronte dei nomi che delle deleghe, ma questo dovrebbe essere l’assetto definitivo: a Franco, eletto nel 2018 con Forza Italia e passato poi tra i meloniani, andrà probabilmente la delega alla Casa. E libera così il posto al primo dei non eletti in FdI, un ritorno: Pietro Macconi, consigliere regionale negli anni ’90 e oltre.

Per quanto riguarda la Magoni, dopo un quinquennio tra Moda e Turismo passa a un sottosegretariato ma non libera nessun posto da consigliere, come del resto la Terzi che non è stata eletta in Consiglio: gli ambiti sul piatto sono quelli alle Politiche internazionali ed europee (che potrebbe però andare a Raffaele Cattaneo, assessore di lungo corso), Rapporti con il Consiglio regionale, Attuazione del programma e un quarto ancora da definire. Un altro nome che circola per queste posizioni è quello del leghista Stefano Bolognini, assessore uscente, bergamasco di nascita ma da sempre attivo nel Milanese dove è stato anche commissario per il Carroccio.

Il quarto posto da sottosegretario sulla carta è appannaggio di Forza Italia che dovrebbe puntare su Ruggero Invernizzi o il bergamasco Jonathan Lobati: gli azzurri potrebbero però fare un passo indietro se al primo fosse assegnata la vicepresidenza dell’aula (la presidenza andrà molto probabilmente a Federico Romani di FdI) e cedere il posto al leghista Alan Rizzi, o a Giacomo Cosentino della Lista Fontana. In tal caso per Lobati si aprirebbero spazi come capogruppo azzurro. Ad ogni modo, se venissero confermati i 2 assessori e un sottosegretario per la nostra provincia sarebbe la rappresentanza più numerosa negli organi di governo regionale dal 1995 (anno dell’elezione diretta) in qua: finora ci si era sempre fermati a quota 2 assessori.

Gli altri assessorati

Allargando il fronte, la vicepresidenza della Regione sarà di Marco Alparone, esponente meloniano che si occuperà anche di Bilancio. Al collega Romano la Russa la delega a Polizia locale, sicurezza e Protezione civile, Trasporti e mobilità a Franco Lucente, Agricoltura, caccia e pesca ad Alessandro Beduschi, il Turismo a Barbara Mazzali, a Francesca Caruso Sport e Giovani, deleghe alle quali potrebbe aggiungersi quella alla Cultura, priva di un assessorato autonomo, pare. Un’altra ipotesi è quella di assegnare la Cultura a Simona Tironi di Forza Italia insieme alle deleghe (abbastanza certe) a Istruzione, formazione e lavoro. L’altro azzurro dovrebbe essere Gianluca Comazzi su Territorio e parchi.

Sul fronte leghista, detto della Terzi, è tutto un florilegio di riconferme: Guido Guidesi allo Sviluppo economico, Massimo Sertori a Montagna ed enti locali, Famiglia, disabilità e pari opportunità a Elena Lucchini, Università, ricerca e innovazione ad Alessandro Fermi, presidente uscente dell’aula. Novità invece per la lista Fontana: già assodata la conferma di Guido Bertolaso a Welfare e Sanità (che non sono state spacchettate come si pensava), il secondo assessorato - probabilmente quello all’Ambiente - non andrà al coordinatore Cosentino, eletto comunque in Consiglio, ma a un candidato tra Bergamo e Brescia. Nessuna delle due province ha mandato a Milano un proprio rappresentante: nella Bergamasca il più votato è stato Basilio Mangano, a Brescia Giorgio Maione, ed è probabile che sarà quest’ultimo a entrare nella squadra del Fontana bis.

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