Investito da un’auto, muore l’ex vicesindaco: «Pepi, grande impegno in politica e al sindacato»

ROMANO. Giuseppe Rossi, 83 anni, è stato travolto da una giovane neo patentata mentre attraversava all’incrocio di via Monsignor Alberti. Pensionato con un lungo impegno politico: era stato candidato sindaco alle elezioni amministrative del 1999. Sabato 9 i funerali.

Travolto da un’auto ieri mattina (6 dicembre) a Romano lungo le Cerchie, Giuseppe Rossi è morto durante il trasporto al vicino ospedale di Romano per le ferite gravissime riportate. Rossi, pensionato di 83 anni, era noto per il suo lungo impegno politico e sociale. È stato infatti consigliere comunale e assessore alla Pubblica Istruzione e alla Cultura con il sindaco Giuseppe Longhi e vice sindaco nel mandato 2004-2009 con il sindaco Emilio Tognoli. Una lunga militanza la sua, dal Pci al Pd e anche nella Cgil di cui era stato anche delegato da dipendente per 35 anni dell’allora «Natro Cellulosa». Era stato anche candidato sindaco per i Ds al primo turno delle amministrative del 1999. L’ultimo mandato del sindaco Giuseppe Longhi prima della sua prematura scomparsa e di cui Giuseppe Rossi era diventato stretto collaboratore.

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L’investimento è accaduto alle 10.55 in via Montegrappa all’incrocio con via Monsignor Alberti dove esiste un attraversamento pedonale. Via Montegrappa dove si trova anche l’oratorio San Filippo Neri, è una via che fa parte dell’anello delle Cerchie; strada a senso unico in

direzione di piazza Locatelli. Per cause in fase di accertamento, una Renault Scenic guidata da una giovane neopatentata ha travolto Rossi mentre attraversava la strada per raggiungere il viale delle Cerchie sulle strisce, secondo le prime testimonianze. La ragazza dopo l’urto è rimasta sotto shock. L’impatto è stato violentissimo: si è rotto il parabrezza e ammaccato il cofano della macchina. Rossi è stato sbalzato cadendo rovinosamente a terra. Le sue condizioni sono apparse subito gravissime ai soccorritori allertati. Sul posto sono intervenute l’automedica e l’ambulanza che lo ha portato al vicino pronto soccorso dell’ospedale di Romano. È deceduto durante il trasporto. La salma dopo una sosta mercoledì scorso nella camera mortuaria dell’ospedale di Romano, è esposta fino al momento dei funerali presso la - Casa del Commiato Bonomelli - in via Tadini a Romano. Il rito funebre avrà inizio sabato 9 dicembre alle ore 9.30 nella chiesa prepositurale di Santa Maria Assunta. Poi il corteo a piedi, accompagnerà il defunto al cimitero cittadino dove verrà sepolto.

Sul luogo dell’incidente per i rilievi sono intervenuti gli agenti della Polizia locale al comando di Arcangelo Di Nardo. Secondo alcuni testimoni ci sarebbero già stati investimenti con feriti nello stesso punto del tragico incidente di ieri mattina.

Giuseppe Rossi lascia la moglie Elisa Zappella, i figli Giovanni e Monica e il nipote Stefano. La famiglia abita in un complesso di villette in via monsignor Giacomo Maggioni. Così lo ricorda Marco Picchetti già responsabile dell’ufficio scuola e Cultura comunale: «Abbiamo collaborato per 10 anni. Era una persona mite, buona, mai arrabbiata, una persona indimenticabile. Con lui si è lavorato davvero bene». Emilio Tognoli, sindaco di Romano dal 2004 al 2009, ha avuto Giuseppe Rossi come vice e dichiara: «Rossi è stato un amministratore comunale capace, laborioso, leale. Sono stati anni di grande impegno per Romano quelli della sua e della mia generazione».

Lo ricorda anche Ornella Zappella, segretaria del circolo Pd di Romano: «Per noi era Pepi, una persona d’altri tempi per discrezione e modo di fare, la sua è stata una lunga e appassionata militanza anche nel sindacato. Per noi più giovani un punto di riferimento e anche la memoria storica della Sinistra a Romano». Romualdo Natali oggi capogruppo leghista, e Rossi sono stati in Consiglio comunale in ruoli diversi, dal 1995. «È stata una persona per bene - ricorda Natali - Sono molto spiaciuto per questa tragedia. In Consiglio abbiamo avuto opinioni diverse ma sempre da avversari leali: è un altro personaggio di quel tempo che viene a mancare».

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