La prima campanella suona per 158mila: «Partenza regolare»

IL NUOVO ANNO SCOLASTICO. Coperte le cattedre vacanti. Resta alto il numero dei supplenti. Tutor pronti al via.

Prima campanella martedì 12 settembre per oltre 158mila allievi delle scuole bergamasche, tra statali e paritarie di ogni ordine e grado. Un esercito che vede quasi 26mila studenti al debutto, nelle sole scuole pubbliche, iscritti al primo anno di elementari, medie e superiori. Il direttore generale dell’Ufficio scolastico della Lombardia, Luciana Volta, ha rivolto un saluto a bambini e ragazzi che da oggi tornano in aula.«Che il percorso scolastico sia, per tutti gli studenti e alunni, un’occasione di crescita culturale, certo, ma anche personale» ha detto rivolgendo un pensiero particolare al personale della scuola «a cui spetta la responsabilità – delicata e irrinunciabile – di essere guida autorevole per i giovani nella loro formazione, affinché comprendano che il rispetto per gli altri è condizione essenziale perché esista la libertà. La scuola può davvero essere la “bussola” capace di aiutare i giovani a trovare la loro direzione nella vita – ha ricordato il numero uno della scuola lombarda – e in questo senso l’alleanza scuola-famiglia riveste un ruolo fondamentale».

Il tema del personale resta centrale anche in questo nuovo anno scolastico che inizia, in tutta Italia, con la consueta conta di dirigenti, docenti e personale Ata. Bergamo parte bene. Come accade ormai da qualche anno a questa parte, il rush finale delle nomine ha consentito la copertura di tutte le cattedre, pur con un alto tasso di supplenti. Nell’ultimo mese sono stati trovati insegnanti per un migliaio di posti che erano rimasti vacanti. «Con l’ultimo bollettino pubblicato oggi (ieri per chi legge, ndr) dall’Ufficio scolastico provinciale tutte le cattedre dovrebbero essere coperte – fa sapere Paola Manzullo, segretaria Cisl scuola Bergamo –, vedremo nelle prossime ore se e quante rinunce ci saranno, ma pensiamo che l’avvio dell’anno sarà regolare».

Più rinunce e troppi precari

Stando alle stime della Cisl il 41,5% delle cattedre sono state coperte con docenti di ruolo, il restante 58,5% è stato assegnato a supplenti. «Il precariato è molto alto – sottolinea Manzullo – , ed è una piaga del nostro sistema scolastico. Va poi detto che le rinunce agli incarichi sono aumentate negli ultimi anni, quando le nomine venivano fatte in presenza la situazione era migliore. Auspichiamo che in questo senso si torni al passato». Tornano i conti anche alla Cgil, spiega il segretario della Scuola Fabio Cubito: «Il migliaio di posti rimasti è stato coperto, anche le cattedre con le nomine andate a vuoto sono state riassegnate. Qualche problema c’è stato, anche per via degli errori di sistema dovuti all’algoritmo che provvede alle nomine on line, ma siamo nelle condizioni di partire senza troppe preoccupazioni» conferma Cubito.

Nel frattempo dal governo arrivano rassicurazioni in merito a nuove assunzioni di docenti. «Abbiamo un programma di inserimenti nella pubblica amministrazione che per la scuola prevede nei prossimi mesi incarichi per 60mila nuovi insegnanti», ha annunciato il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo. Mentre il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, alla vigilia della partenza del nuovo anno scolastico, ha dichiarato che la situazione è «in netto miglioramento rispetto al passato».

Solleva il problema della carenza di insegnanti di sostegno la presidente dei presidi bergamaschi, la dirigente del Falcone Gloria Farisé. «Mi dicono i colleghi degli Istituti comprensivi – spiega la professoressa – che il numero dei docenti di sostegno è sottostimato rispetto al fabbisogno, soprattutto nelle scuole primarie, dove accade che i casi di bambini con gravi disabilità non hanno la copertura totale per il numero delle ore necessarie». I posti sono pochi rispetto al numero di alunni che necessitano del sostegno, anche per via dei posti disponibili «misurati» ai corsi universitari di specializzazione. E se sul fronte della copertura delle cattedre anche la presidente provinciale dell’Anp non prevede particolari disagi («dovremmo essere sostanzialmente a posto, nonostante qualche rinuncia vada messa nel conto»), resta l’annoso problema delle materie tecniche e scientifiche. «Matematica, informatica e le materie insegnate negli Itis, quelle appannaggio dei laureati in Ingegneria che preferiscono far altro rispetto all’insegnamento» spiega Gloria Farisé, gli insegnanti mancano e tutti gli anni l’appello dei rappresentanti del ministero e degli uffici scolastici è sempre lo stesso, affinché più diplomati scelgano corsi di laurea di materie Stem per poi dedicarsi all’insegnamento.

La novità dei tutor e degli orientatori

Conteggi ancora in corso, infine, per tutor e orientatori, la novità di quest’anno scolastico. Figure istituite per seguire gli studenti del triennio delle superiori. Ogni istituto sta verificando quanti docenti effettivamente, dopo i corsi di formazione, hanno confermato la loro disponibilità a guidare i ragazzi nell’orientamento e nelle scelte per il loro futuro professionale. «Dopo di che si potrà partire con le progettualità», spiegano dall’Anp. Le previsioni – che per la nostra provincia indicavano 645 tutor e 43 orientatori – sembrerebbero essere state rispettate

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