La protesta degli agricoltori a Bergamo. Trattori in centro, traffico in tilt - Foto/video

LA MANIFESTAZIONE. Il lungo corteo è partito alle 14 di giovedì 8 febbraio dal piazzale della Celadina, in città, e farà un percorso ad anello passando per il centro.Traffico in tilt.

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La protesta degli agricoltori ha raggiunto anche Bergamo. Un corteo di trattori è partito dal piazzale della Celadina pochi minuti dopo le 14 di giovedì 8 febbraio. La manifestazione in movimento percorre un tracciato ad anello nel centro cittadino, passando per Borgo Palazzo, piazza Sant’Anna, via Angelo Mai, viale Papa Giovanni per poi tornare indietro verso il piazzale della Celadina ancora attraverso Borgo Palazzo. Una manifestazione autorizzata sino alle 16.30.

Sono circa cento i partecipanti alla manifestazione con 20 trattori. Il traffico in via Borgo Palazzo e nel centro città è andato in tilt.

In centro a Bergamo anche Alessandra Oldoni di Mozzanica, che annuncia: «Non andremo a Sanremo, non saliremo sul palco ma saremo con i trattori a manifestare».

La motivazione delle proteste

Anche dopo il dietrofront sul taglio dei pesticidi deciso da Bruxelles, un gruppo di agricoltori della nostra provincia ha manifestato a Bergamo, dandosi appuntamento alle 14 nel piazzale del mercato di Celadina, per poi sfilare lungo alcune vie della città.

«Quella sui pesticidi è una richiesta che non avevamo fatto, è una proposta della Germania e non dell’Italia, si tratta di accordi che verranno valutati in Commissione europea a fine febbraio. Noi invece portiamo avanti i punti della nostra missione, con questa iniziativa che si estenderà anche al nostro capoluogo».

I problemi e i temi al centro della protesta riguardano i prezzi, le coltivazioni dei terreni e quegli «aspetti operativi che ci penalizzano e non ci fanno lavorare liberamente per fare dei buoni prodotti che gli italiani vanno ad acquistare. “Riscatto agricolo” è un gruppo unito che deve continuare a portare avanti le proprie proposte, senza fare blocchi pesanti: bisogna tenere duro e comunque avere pazienza e collaborazione soprattutto dal governo» ha spiegato un agricoltore già nella giornata di mercoledì. Un modo per far capire alla gente che «senza gli allevatori non ci sarebbe la produzione di cibo, quindi va riconosciuto il nostro ruolo. Certe politiche green sono inattuabili tenendo presente che al mondo siamo in aumento e gli approvvigionamenti alimentari non vanno limitati. Purtroppo dipendiamo dai burocrati che non ci lasciano fare» ha detto un altro manifestante.

Con entusiasmo partecipa il giovane Jonathan Paganelli, che a 28 anni gestisce con il padre e gli zii l’azienda agricola «La quadrifoglio», alla frazione Grignano di Brembate: «Ho a cuore il mondo agricolo nel quale sono cresciuto e dove lavoro con passione: spero che le nostre azioni servano anche per le future generazioni e sono fiducioso che i problemi si risolvano»

Agricoltori contro la decisione della Rai

«Non accettiamo le ultime informazioni avute tramite i media, sulla volontà della Rai di far leggere un messaggio al conduttore Amadeus sul palco di Sanremo. Ribadiamo quanto è stato richiesto partendo da martedì scorso, dallo stesso direttore artistico Amadeus, sulla volontà di far salire sul palco una delegazione di agricoltori, che ad oggi riteniamo sia l’unica soluzione accettabile per dare il giusto significato alla grave crisi che l’agricoltura sta vivendo, viste le accorate manifestazioni che da settimane stanno colpendo l’Europa intera e l’Italia da nord a sud. Se non potremo salire sul palco dell’Ariston, saremo costretti a concentrare su Saneremo tutti i trattori dei presidi della Lombardia, del Piemonte e della Liguria, che già si stanno organizzando per potenzialmente raggiungere Sanremo entro venerdì o sabato mattina» spiegano in un comunicato.

La protesta dei trattori in centro a Bergamo: traffico bloccato.

«Rinnoviamo, pertanto, la richiesta di contatto urgente con la Direzione della Rai, nonché con il direttore artistico e conduttore Amadeus, di un incontro per spiegare meglio i motivi della nostra azione, delle nostre proposte e delle nostre rivendicazioni. Fino ad oggi abbiamo dimostrato un alto senso di responsabilità, che però non è stato ripagato in quanto nessuno ha provveduto a contattarci sinora».

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