Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 29 Ottobre 2025
«L’Albero dei Tutti» arriva a Bergamo: la più grande scultura al mondo dedicata alle vittime di mafia - Video
L’INSTALLAZIONE. Fino al 18 novembre, l’imponente opera di Gregor Prugger in largo Gavazzeni per ricordare e far riflettere sulla legalità.
Bergamo
Fa tappa anche a Bergamo «L’Albero dei Tutti», la più grande scultura al mondo dedicata alla memoria delle vittime di mafia. Dopo le esposizioni a Bolzano, Firenze, Roma e Trieste, l’opera monumentale dell’artista ladino Gregor Prugger approda in città, dove resterà esposta fino al 18 novembre in Largo Gianandrea Gavazzeni, accanto al Teatro Donizetti.
L’iniziativa è promossa con il sostegno della Provincia Autonoma di Bolzano e di Confcommercio Imprese per l’Italia, in collaborazione con la Fondazione Falcone, che ha avviato il progetto nel trentennale delle stragi mafiose.
Un colosso di legno per la memoria collettiva
«L’Albero dei Tutti» è una scultura imponente e fragile al tempo stesso: un abete dei boschi di Pilat, lungo 13 metri, alto e largo 6, trasformato in un simbolo universale di impegno civile.
L’opera, immaginata e curata da Alessandro De Lisi, direttore del Museo del presente Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, è un viaggio di arte e coscienza che attraversa l’Italia, portando con sé il messaggio della lotta alla criminalità e alla corruzione.
Sui rami dell’albero, come germogli di memoria, si trovano centinaia di piccole sculture che raffigurano donne, uomini e bambini uccisi dalla mafia
Sui rami dell’albero, come germogli di memoria, si trovano centinaia di piccole sculture che raffigurano donne, uomini e bambini uccisi dalla mafia: tra loro Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Pio La Torre, Emanuela Loi, Francesca Morvillo, Libero Grassi e il piccolo Claudio Domino. Ogni figura rappresenta una vita spezzata, un racconto che si intreccia con la storia civile del Paese.
Un messaggio per le nuove generazioni
«L’Albero dei Tutti» non è solo un tributo, ma una proiezione verso il futuro. In occasione dei quarant’anni dall’inizio del Maxiprocesso, Confcommercio rinnova il suo impegno accanto alla Fondazione Falcone per diffondere la cultura della legalità e educare i giovani al valore della memoria collettiva. «L’arte diventa strumento di consapevolezza – sottolineano gli organizzatori – e il ricordo, attraverso la bellezza, diventa impegno concreto contro l’illegalità e il silenzio».
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