L’amministrazione provinciale mette in vendita l’ostello di Monterosso

LA STRUTTURA. Chiuso dal 2022, la Provincia non ha le risorse per fare i lavori. I gestori: non abbiamo intenzione di acquistare. Intanto è preda dei vandali.

Bergamo

Non riaprirà nemmeno per l’imminente stagione estiva l ostello di Monterosso, fermo ormai da tre anni. Il gestore, la Central Hostel Bergamo, e la proprietà, la Provincia, ancora non hanno trovato un accordo sui lavori di manutenzione necessari a garantire l’agibilità della struttura chiusa dal 2022. Chi gestisce l’ostello chiede alla proprietà di accollarsi l’intero costo dei lavori, mentre la proprietà indica due strade: una co-partecipazione dei costi (ci parla di circa 900mila euro) o la vendita dell’edificio.

Il gestore ha un contratto di affitto di 9 anni (rinnovabili di 9) con la Provincia, per una struttura composta 27 camere. «In questi anni abbiamo fatto tanti lavori di manutenzione - dice - , abbiamo messo mano al tetto perché c’erano infiltrazioni, abbiamo rifatto la pavimentazione del cortile, tinteggiato le ringhiere e questa è solo una parte delle cose fatte»

Un’interlocuzione in questo senso è stata aperta con il gestore. Ma, dice chiaro Emilio Scandella, titolare del Central Hostel Bergamo, «non abbiamo intenzione di acquistare. Per due anni la Provincia ci ha detto che avrebbe cercato le risorse necessarie per intervenire sui lavori di manutenzione straordinaria che normalmente stanno in capo alla proprietà. Adesso hanno cambiato rotta e ci hanno detto che i soldi non si trovano. Questa situazione, pur nella collaborazione che c’è sempre stata con la Provincia, ci lascia con l’amaro in bocca. Certo, una soluzione si deve trovare».

I problemi di sicurezza nell’edificio

Anche perché nel frattempo, si sono presentati problemi di sicurezza nell’edificio di via Ferraris. «Nei giorni scorsi – afferma Scandella – ho presentato la sesta denuncia alle forze dell’ordine. Nella struttura entrano ladri e vandali. L’altro giorno la Polizia era quasi riuscita a prendere questo gruppo di “maranza” che però sono scappati nel bosco. Noi passiamo ogni giorno a dare un occhio e a fare qualche lavoro di manutenzione, ma quando non c’è nessuno c’è chi si introduce in modo illecito. Dispiace anche per il quartiere. L’ostello era una presenza positiva anche da questo punto di vista».

Il contratto di gestione e la struttura

Il gestore ha un contratto di affitto di 9 anni (rinnovabili di 9) con la Provincia, per una struttura composta 27 camere. «In questi anni abbiamo fatto tanti lavori di manutenzione, abbiamo messo mano al tetto perché c’erano infiltrazioni, abbiamo rifatto la pavimentazione del cortile, tinteggiato le ringhiere e questa è solo una parte delle cose fatte. Forse abbiamo fatto anche troppo». La struttura però è ancora inagibile. Per poterla aprire al pubblico, devono essere rifatti gli impianti, i serramenti, i servizi igienici. Un progetto c’è, dell’importo iniziale di 1,2 milioni di euro, era stato portato a 900mila. «Chiediamo che vengano fatte solo le opere necessarie, non vogliamo un hotel 5 stelle, ma solo riaprire – conclude Scandella –. Avremmo dovuto iniziare nel 2023 per la Capitale della Cultura, poi nel 2024. Non ce la faremo neanche quest’anno».

la Provincia lavorerà all’ipotesi di alienazione tramite offerta pubblica, con una manifestazione di interesse aperta a tutti. C’è però un contratto di affitto in essere con l’attuale gestore, che ha il diritto di prelazione.

La posizione della Provincia

Sulla questione interviene il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi: «Con i gestori si stanno facendo una serie di ipotesi e di analisi – spiega –. Tra queste un intervento congiunto e co-partecipato per la riqualificazione dell’edificio. In alternativa abbiamo chiesto loro se fossero interessati all’acquisizione dell’immobile, invece che pagare l’affitto: stiamo aspettando un’offerta formale rispetto all’ipotesi di valore».

E se non si arriverà a un accordo sulla vendita con il gestore, la Provincia lavorerà all’ipotesi di alienazione tramite offerta pubblica, «con una manifestazione di interesse aperta a tutti – conclude Gandolfi –. C’è però un contratto di affitto in essere con l’attuale gestore, che ha il diritto di prelazione». La faccenda, si diceva, è delicata. Il gestore non esclude vie legali. «Tutto vorremmo fare tranne che una causa alla Provincia – premette Scandella –. Ma quello che chiediamo è alla base delle richieste che un inquilino può fare. Abbiamo già intimato alla Provincia una risposta e la stiamo aspettando. Si parla della riapertura dell’ostello da troppo tempo, l’entusiasmo sta venendo meno».

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