Omicidio Sharon, Sangare: «L’assassino non sono io, è qualcuno di Terno. Non mi spiego il suo Dna sulla mia bici»

IL PROCESSO. In aula incalzato dalle domande del Pm, Moussa Sangare, vacilla: «L’unica cosa che non mi spiego è il Dna misto mio e di Sharon sulla bicicletta».

Bergamo

È il giorno dell’interrogatori in aula a Bergamo nel processo che vede imputato Moussa Sangare, accusato di aver ucciso in strada a coltellate Sharon Verzeni, la notte tra il 29 e il 30 luglio del 2024.

Le parole di Sangare interrogato dal Pm

Incalzato dal pubblico ministero Emanuele Marchisio, Moussa Sangar vacilla, anche se continua a sostenere la sua innocenza. «Passavo di lì in bici -ha detto Sangare-, e ho visto Sharon che litigava con un uomo. Ho capito che la vicenda sarebbe finita male e non volevo entrare in questa situazione, ho accelerato e sono andato via. Poi mi è presa la paranoia di aver visto qualcosa che non dovevo così mi sono liberato dei vestiti e del coltello».

Quando il Pm, incalzandolo, gli ricorda che negli interrogatori dopo l’arresto lui stesso aveva detto di aver colpito Sharon con 4/5 coltellate e che quella fosse un’informazione che nessuno ancora conosceva, Sangare ha risposto: «Me l’hanno detto i carabinieri nell’interrogatorio». Un’affermazione che il Pm definisce evidentemente mendace.

Sangare ha dichiarato di essere stato ripreso dalle telecamere mentre passava, ma che nessuna lo ritrae mentre colpisce la vittima: «Secondo me è stato uno di Terno che sapeva come evitare le telecamere, ho confessato solo perché ero stressato e pensavo che così mi avrebbero rilasciato».

Per quanto riguarda le tracce del Dna di Sharon misto al suo, trovato sulla bicicletta che aveva usato quella sera risponde: «Questa è l’unica cosa che non mi spiego».

In aula hanno parlato anche la mamma il papà e il fidanzato di Sharon Verzeni.

Le parole del papà di Sharon

Bruno Verzeni tra le lacrime ha detto quanto Sharon gli manchi e ha aggiunto: «Abbiamo subito accolto Sergio Ruocco (il fidanzato di Sharon) perché non abbiamo mai dubitato di lui». All’uscita del Tribunale con i giornalisti ha aggiunto: «Pur avendone avuta tutta la possibilità, non ha voluto chiedere scusa, ma ha preferito dire che non è lui il colpevole. Questo ci rammarica molto: noi vogliamo solo che si faccia veramente giustizia perché abbiamo constato che non ha nessun rimorso e questo ci fa molto male».

Le parole della mamma di Sharon

Maria Teresa Previtali, madre di Sharon, con la voce tremante dalla commozione ha detto che conserva ancora i messaggi vocali e i video di Sharon per continuare a sentire la sua voce: «Continuo a parlare con mia figlia per sentirla ancora vicina».

Le parole del fidanzato di Sharon

Sergio Ruocco, fidanzato di Sharon, racconta: «Il giorno dell’interrogatorio non mi hanno detto che Sharon era morta, speravo che fosse successo qualcosa di grave ma che fosse ancora viva». La notizia gli è stata comunicata solo il giorno dopo e allora: «Ho chiesto di rimanere in Caserma perché non sapevo che cosa fare della mia vita e perché li volevo aiutare in ogni modo a risolvere il delitto».

«Il fatto che fossi sospettato -ha aggiunto Ruocco davanti ai giudici- è passato in secondo piano rispetto alla morte di Sharon, avrò sempre il rimorso di non essere uscito con lei a camminare quella sera».

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