Parcheggio serale al Seminario, test riuscito: oltre mille motorini in sosta

CITTÀ ALTA. Bilancio positivo per i 120 stalli messi a disposizione a fine estate in via Tre Armi: «L’affluenza lo conferma».

In dodici sere d’estate e con 120 stalli a disposizione, quasi mille motociclisti hanno lasciato scooter e mezzi a due ruote nel parcheggio del Seminario di via Tre Armi in Città Alta, una sperimentazione avviata dal Comune di Bergamo grazie alla disponibilità del Seminario vescovile e al supporto dell’associazione nazionale Carabinieri in congedo di Bergamo.

L’apertura nelle sere del fine settimana

Il test è stato «condotto» a fine estate, tra agosto e metà settembre, con 120 posti gratuiti dove poter lasciare il proprio mezzo la sera nei fine settimana (il venerdì e il sabato dalle 19.30 alle 23.30). Dopo qualche tentennamento nel primo weekend, grazie alla presenza di un volontario che a Colle Aperto indirizzava i possibili utenti al nuovo parcheggio, «l’affluenza è aumentata sensibilmente confermando l’utilità e la bontà del progetto», spiega il Comune in una nota dove traccia un bilancio dell’iniziativa.

La mancanza di stalli per le moto

La mancanza di stalli per le moto è uno dei problemi della mobilità di Bergamo Alta, con le due ruote che hanno libero accesso al viale delle Mura anche con la Ztl «stagionale» (quindi anche nei fine settimana). Una presenza «rumorosa» che, soprattutto in estate, con le finestre aperte, genera più di un disagio tra i residenti.

Le proteste dei residenti

Il Comitato di Città Alta ha di recente lanciato una proposta, l’istituzione di una «zona del silenzio» sui Colli e sulle Mura, a tutela del riposo notturno e della sicurezza. Ma già nei mesi scorsi, sempre un gruppo di residenti di Città Alta aveva inviato una lettera alla sindaca Elena Carnevali chiedendo di intervenire sul tema del rumore, con 150 firme allegate.

Nel frattempo Palafrizzoni fa un primo bilancio sul parcheggio sperimentale in via Tre Armi, «un’iniziativa nata per rispondere in modo particolare ai giovani e ai frequentatori serali di Città Alta, dove la disponibilità di spazi per la sosta delle due ruote è limitata e spesso causa di parcheggi irregolari».

Il bilancio del nuovo parcheggio

L’esperienza si è chiusa, ma si pensa alla prossima stagione estiva, quando il problema della penuria di stalli dedicati alle moto si riproporrà. «Il bilancio di questa sperimentazione è decisamente positivo ed è la prova che interventi mirati e condivisi possono migliorare la vivibilità di Città Alta anche nei momenti di maggiore affluenza – premette l’assessore alla Sicurezza, Giacomo Angeloni –. Ringrazio il Seminario vescovile e il rettore don Gustavo Bergamelli per la disponibilità e la fiducia, e l’Associazione Carabinieri in congedo per il loro impegno costante e appassionato. È un esempio concreto di collaborazione tra istituzioni e comunità che funziona e che produce benefici visibili per tutti. Lavoreremo per riproporre questa iniziativa anche il prossimo anno, se il Seminario è d’accordo, o comunque, per risolvere il tema degli stalli dei motorini in Città Alta, insieme al collega alla Mobilità Marco Berlanda». Il parcheggio al Seminario (concesso a titolo gratuito al Comune) ha rappresentato una valida alternativa alla sosta selvaggia, che non mancava di generare sanzioni.

La comandante della Polizia locale Monica Porta definisce l’iniziativa «efficace, un approccio pragmatico ai problemi urbani, in particolare in una zona delicata come Città Alta». Secondo la comandante, infatti, «rispondere alle esigenze dei cittadini con soluzioni semplici ma ben organizzate non solo migliora la vivibilità, ma contribuisce anche a ridurre i fenomeni di sosta irregolare».

A curare la sorveglianza in entrata e uscita dal parcheggio (fino a mezz’ora dopo la chiusura), coordinati dal vicepresidente Michele Taddei, c’erano i volontari dell’associazione nazionale Carabinieri in congedo di Bergamo. «La soddisfazione più grande – afferma il presidente, Roberto Frambrosi – è stata essere partner di un progetto utile e apprezzato dai cittadini, ed essere stati in grado di aver risposto “presente” alla chiamata del Comune».

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