Processo per l’omicidio in via Tiraboschi: rigettata la richiesta di perizia psichiatrica

IL PROCESSO. Non ci sarà alcuna perizia psichiatrica su Sadate Djiram. La Corte d’Assise di Bergamo ha respinto l’istanza avanzata dalla difesa nel corso dell’udienza di smistamento. L’uomo è accusato dell’omicidio volontario aggravato di Mamadi Tunkara.

Non ci sarà, almeno per ora, alcuna perizia psichiatrica su Sadate Djiram . La Corte d’Assise di Bergamo, presieduta dal giudice Patrizia Ingrascì, ha respinto l’istanza avanzata dalla difesa nel corso dell’udienza di smistamento tenutasi nella mattinata di giovedì 26 giugno. L’imputato, accusato dell’omicidio volontario aggravato di Mamadi Tunkara, era presente in aula, difeso dall’avvocato Michaela Viscardi. Presente in aula anche Alieu Tunkara, fratello della vittima e parte civile nel processo.

Durante l’udienza la difesa ha chiesto una perizia per valutare la capacità di intendere e volere del 28enne togolese e la sua pericolosità sociale. Ma per la Corte d’Assise di Bergamo la richiesta non è ammissibile in questa fase. Si tornerà in aula il 29 ottobre, quando saranno ascoltati tre testimoni e lo stesso imputato.

La ricostruzione dell’aggressione

Il fatto risale al 3 gennaio scorso, nel passaggio Cividini, in via Tiraboschi. Djiram avrebbe aggredito Mamadi Tunkara, addetto alla sicurezza del Carrefour, colpendolo con 11 coltellate, anche quando la vittima era già a terra esanime. Il movente – secondo l’accusa – sarebbe una gelosia ossessiva per l’ex compagna, che Djiram sospettava, senza prove, avesse una relazione con la vittima. La relazione in realtà era inesistente.

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