Sciopero alla Montello dopo la morte di Mohssine Ghouati

LA MOBILITAZIONE. Due assemblee, alle 5 e alle 13. I sindacati: «Abbiamo chiesto all’azienda di costituire un coordinamento per la sicurezza».

Bergamo

A seguito della tragica scomparsa di Mohssine Ghouati, 27enne vittima di un infortunio mortale mentre lavorava alla «Montello spa», i sindacati Fiom, Filt, Filctem, Filcams e Nidil Cgil Bergamo, insieme a Uiltrasporti, hanno incontrato l’azienda: «L’incontro è stato interlocutorio - spiegano in una nota - ci sono stati illustrati i passaggi effettuati da Carabinieri, Ats, Ispettorato del Lavoro e Inail, e ci è stata confermata la piena collaborazione con le autorità. Il fatto che il lavoratore fosse impiegato in subappalto conferma ancora una volta quanto una filiera così lunga aumenti i rischi e come troppo spesso, a pagare, siano gli anelli finali della catena».

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Sciopero e assemblee

Intanto si sono svolte due assemblee, alle 5 e alle 13, ed è stato proclamato sciopero per l’intera giornata: per rispetto del lavoratore deceduto e per ribadire che «sulla sicurezza non ci possono essere sconti di alcun tipo». Il turno notturno e quello della mattina hanno aderito quasi completamente, fanno sapere i sindacati, fermando i reparti. Hanno partecipato, oltre ai dipendenti diretti, anche quelli della cooperativa che si occupa della cernita della plastica, i dipendenti delle agenzie presenti in stabilimento e il personale dell’impresa di pulizie.

«Come organizzazioni sindacali - prosegue la nota - abbiamo richiesto la costituzione di un coordinamento per la sicurezza, vista la complessità delle lavorazioni e della stessa struttura interna della Montello spa, dove convivono più contratti: metalmeccanico, gomma-plastica, logistica, multiservizi e somministrazione. Parliamo infatti di un sito dove operano 440 lavoratori assunti direttamente dalla Montello e 60 somministrati, 300 dipendenti diretti della cooperativa che si occupa della cernita e 50 somministrati, oltre a 30 manutentori di un’azienda esterna e 30 addetti dell’impresa di pulizie. Abbiamo inoltre condiviso con l’azienda la necessità di attivare iniziative economiche di sostegno alla famiglia del lavoratore».

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