Spesa per le associazioni di soccorso: Areu punta a «rimborsi equilibrati»

SANITÀ . Agenzia e reti regionali al lavoro sui preventivi: sforano di 44 milioni il budget. Il dg: «Clima di collaborazione dopo le risposte ai quesiti». C’è apertura sulle variabili future.

La «negoziazione» sui preventivi per il rimborso delle spese che le reti di volontari sosterranno dal 2026 per gli interventi in emergenza nelle 249 postazioni lombarde, 26 quelle in Bergamasca, «fa parte della procedura». Dopo alcuni malumori dei soccorritori – sono circa 25mila quelli operativi in regione –, è il direttore generale dell’Areu a fare il punto sulle questioni apertesi a fronte della valutazione delle proposte economiche presentate dalle associazioni, nell’ambito del bando per l’affidamento del servizio per i prossimi quattro anni, rinnovabile per altri quattro.

A incidere sui costi, come già avevano sottolineato anche i sodalizi, sono sia gli aumenti dovuti all’inflazione o legati a eventi geopolitici, sia la «crisi di vocazione» nel mondo del volontariato

Massimo Lombardo, alla guida dell’Agenzia regionale emergenza urgenza, ci tiene a precisarlo: «La procedura, per come è stata pubblicata, prevedeva già una fase di interlocuzione».

Le preoccupazioni

A creare preoccupazione, sul fronte delle associazioni che operano anche sul territorio della provincia di Bergamo e che si trovano a dover affrontare le difficoltà causate dalla carenza (ormai quasi cronica) di volontari, sono le risorse. Stando al bando, a disposizione ci sono circa 116 milioni di euro. Calcolati sulla base della spesa prevista per il 2025, che a sua volta – anche se con qualche aggiustamento – fa riferimento alle convenzioni precedenti, stipulate nel 2021. Ma la somma dei preventivi depositati dai sodalizi supera il budget di oltre 44 milioni. Da qui la richiesta di Areu di rivedere le previsioni di spesa al ribasso e i conseguenti mal di pancia, ma anche la volontà, espressa in particolare da Maurizio Bonomi, il bergamasco che presiede la Croce rossa italiana regionale, di volersi impegnare al tavolo delle trattative con Areu, in modo da riuscire a partire con le nuove convenzioni dal 1 gennaio.

Il punto di vista di Areu

«I candidati al bando dovevano rispettare una serie di requisiti: l’offerta tecnica era quella vincolante. Chiedevamo di formulare anche una proposta economica. Chiaro che oggi, a fronte di una storica collaborazione tra mondo del soccorso volontario e mondo del soccorso professionale, i requisiti tecnici che vengono richiesti sono molto sfidanti, e trasformarli in stime economiche è complesso».

Il tavolo di confronto con le principali reti associative regionali sta valutando alcuni «aggiustamenti in un clima di collaborazione»

Da un lato, secondo il dg di Areu, alcune indicazioni fissate dall’Agenzia sul fronte degli importi da inserire per la stima dei rimborsi «sono state interpretate nella maniera più costosa». Dall’altro, questa interpretazione sarebbe stata anche frutto di requisiti che non erano stati esplicitati, fino in fondo, in modo chiaro. «Abbiamo dato risposta ai quesiti e spiegato cosa serve nel dettaglio per assolvere ai diversi requisiti del bando», chiedendo poi di «rielaborare i preventivi a fronte dei chiarimenti».

L’esempio delle ambulanze

Per fare un esempio concreto, tra le richieste di Areu c’è il rinnovo del parco tecnologico delle ambulanze: «Areu si impegna a rimborsarle in 4 anni – sottolinea Lombardo –. Abbiamo chiesto anche delle ambulanze di back up (quelle che rimangono in sede, a disposizione h24, in caso di guasto del mezzo primario, in modo da poter garantire sempre il servizio, ndr). È chiaro che, se ogni singola associazione del territorio regionale inserisce a preventivo due mezzi nei quattro anni, i costi per i rimborsi lievitano. L’idea, invece, è di avere un numero di ambulanze di back up non superiore al necessario».

Il tavolo di confronto con le principali reti associative regionali sta valutando alcuni «aggiustamenti in un clima di collaborazione». Anche se, ammette il dg di Areu, «non è una cosa semplice». E tiene a precisare che «avevamo fatto una stima preliminare», ma sarà il lavoro in corso con i rappresentanti delle associazioni dei volontari del soccorso a «portarci molto vicino a quella che sarà una stima ragionevole per il 2026».

Costi in aumento

A incidere sui costi, come già avevano sottolineato anche i sodalizi, sono sia gli aumenti dovuti all’inflazione o legati a eventi geopolitici, sia la «crisi di vocazione» nel mondo del volontariato, che quindi richiederà l’impiego di più dipendenti per coprire i turni e garantire il servizio. «Abbiamo fatto i conti e le stime sulla base delle uscite effettive, dei chilometri percorsi, dei mezzi e di tutta una serie di dati puntuali raccolti – spiega ancora Lombardo –. Ma è chiaro che dobbiamo tenere poi conto della realtà. L’acconto che eroghiamo (pari al 95% dei preventivi approvati, ndr) è cospicuo e crediamo sia una base per garantire una certa tranquillità alle associazioni. Sappiamo però che ci sono delle variabili: quando verrà firmato il nuovo contratto nazionale dei soccorritori, è chiaro che avrà un impatto sui preventivi. Ma dato che rimborsiamo le spese effettive, è meglio lavorare un po’ di più ora, ma arrivare a preventivi equilibrato. Se poi cambierà qualcosa, se ne riparlerà in futuro». E per il futuro prossimo Areu punta anche a migliorare il sistema della rendicontazione: «Ci siamo presi il compito di scegliere un sistema informatico che dovrebbe rendere più facile e veloce questa operazione, sia per noi che per le associazioni».

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