«Sua figlia ha avuto un incidente». Bergamo, 92enne invalida truffata da un giovane

IL CASO. L’anziana gli ha consegnato la fede in oro. Individuato dai carabinieri, ha parzialmente ammesso le proprie responsabilità, scusandosi.

Bergamo

I carabinieri di Forio, in provincia di Napoli, hanno eseguito un’ordinanza di obbligo di firma e divieto di dimora a Bergamo e provincia, nei confronti di un 26enne indagato per una truffa aggravata ai danni di una 92enne invalida residente in città.

Il finto incidente

È stata l’anziana a denunciare il fatto, lo scorso 19 settembre, raccontando che nel pomeriggio del 16 era stata contatta telefonicamente da una persona che si era qualificata, falsamente, come appartenente alle forze dell’ordine: l’interlocutore aveva raccontato che la figlia della vittima aveva provocato un grave incidente, investendo una bambina, e per evitare ripercussioni legali era necessario versare una somma di denaro o consegnare monili in oro.

Ripreso dalle telecamere

Dopo pochi minuti, a casa dell’anziana si era presentato un uomo, che con insistenza si era fatto consegnare la fede in oro, unico oggetto di valore in possesso della vittima. Le indagini dei carabinieri di Bergamo hanno permesso di raccogliere numerosi indizi, anche grazie ai sistemi di videosorveglianza che hanno ripreso l’individuo mentre accedeva all’abitazione della vittima e poi si allontanava in auto. Tra gli elementi a supporto dell’indagine anche il fatto che era stato sottoposto, sempre nel mese di settembre, a una perquisizione dei carabinieri di Asti, mentre viaggiava sulla stessa auto utilizzata a Bergamo: era stato trovato in possesso di una busta con diversi monili in oro di provenienza sospetta, ma in quel momento non era stato possibile attribuirgli responsabilità in ordine alla truffa ai danni dell’anziana.

Durante l’interrogatorio preventivo disposto dal Gip di Bergamo, l’indagato ha ammesso le proprie responsabilità, ad eccezione della telefonata preparatoria, scusandosi per l’accaduto. E considerando la dinamica, l’età avanzata della vittima e la parziale ammissione di colpa, è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e il divieto di dimora a Bergamo e provincia. Purtroppo, la fede rubata non è mai stata recuperata.

I consigli dei carabinieri

Dando notizia della truffa, l’Arma dei carabinieri ricorda alcune indicazioni utili a prevenire questo genere di episodi: nessun appartenente alle forze dell’ordine chiede denaro o oggetti di valore, per sé o per presunti familiari. In caso di telefonate sospette che citano incidenti stradali, problemi giudiziari o altre richieste urgenti di denaro, interrompere la conversazione e contattare il 112. Diffidare da chi si presenta al telefono come carabiniere e dà indicazione di trasferire i soldi dal proprio a un altro conto corrente. Non aprire la porta a sconosciuti, anche se si qualificano come tecnici, funzionari o personale in divisa: verificare sempre tramite numeri ufficiali. Non consegnare mai denaro o gioielli a persone inviata da sedicenti operatori telefonici. Parlare con familiari e vicini, soprattutto se si vive soli. In caso di dubbio, è sempre preferibile contattare il 112.

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