
Cronaca / Bergamo Città
Martedì 24 Giugno 2025
Via S. Bernardino, il ponte sarà più largo
RADDOPPIO FS .Verranno ricavate due corsie verso Colognola. Berlanda: «Così il traffico potrà scorrere meglio». Via Moroni, passaggio a livello chiuso in primavera. Il sottopasso ciclopedonale unica soluzione. Rfi: «Iter in corso».

Il passaggio a livello di via Moroni resterà aperto almeno fino a quando non saranno terminati i lavori di ristrutturazione dei ponti di via San Bernardino e via dei Caniana, vale a dire fino alla prossima primavera. Poi però chiuderà per consentire il raddoppio della linea ferroviaria Bergamo-Ponte San Pietro e, con ogni probabilità, resterà chiuso per sempre. Al suo posto, ed è questa la novità, per sopperire almeno in parte all’aumento del traffico nella zona, sarà allargato il fornice ovest del ponte di via San Bernardino – in pratica la campata sotto la quale passano le auto dirette da largo Tironi a Colognola –, per consentire al traffico di disporsi su due corsie. Nel frattempo da largo Tironi saranno rimossi i semafori ; diventerà così una sorta di enorme rotonda, anche a servizio della nuova linea di autobus elettrici e-Brt.
Nuovo studio sui flussi di traffico
Il Comune ha commissionato un nuovo studio sui flussi di traffico che insistono nel quartiere di San Tomaso de’ Calvi, il terzo dal 2021 dopo quelli di Rfi e Atb, i cui risultati saranno resi noti solo tra qualche settimana (verosimilmente non prima dell’autunno). Lo ha confermato lunedì sera in Consiglio comunale l’assessore alla Mobilità Marco Berlanda, rispondendo a un’interpellanza presentata dai consiglieri comunali della Lega Alberto Ribolla e Alessandro Carrara, che chiedevano chiarimenti sulle sorti del passaggio a livello di via Moroni e, più in generale, sul futuro della viabilità in quella zona, già particolarmente trafficata, della città. Chiusa di fatto ancora prima di cominciare la discussione su via Moroni, dov’è ormai tramontata qualsiasi ipotesi alternativa al passaggio ciclopedonale al posto dell’attuale passaggio a livello, l’attenzione si sposta dunque sulla direttrice di via San Bernardino.
Fino ad ora l’ampiezza del ponte riusciva ad «ospitare» solo tre corsie, due verso il centro e una verso Colognola. Con la riapertura prevista nella primavera del 2026, le corsie diventeranno dunque quattro, grazie all’allargamento di almeno un metro e mezzo della campata ovest. In queste settimane si può solo entrare in città (proprio dal fornice ovest), ma la chiusura totale per la ristrutturazione è prevista entro fine luglio.
Gli accordi con Rfi e Atb
«Entrambi gli interventi sono già stati pattuiti con Rfi e Atb, che hanno dato la loro disponibilità sia per l’allargamento del fornice (opera che spetta a Rfi, ndr), sia per la soppressione dei semafori in largo Tironi – ha specificato Berlanda –. L’uscita dal sottopasso di via San Bernardino su due corsie dovrebbe liberare con più facilità la rotatoria di largo Tironi e, dunque, permettere al traffico di essere più fluido».
L’interpellanza della Lega
Il tema è sempre quello di capire quali saranno gli effetti sulla viabilità quando, nella primavera del 2026, chiuderà il passaggio a livello di via Moroni. Nell’interpellanza discussa lunedì sera in Aula i consiglieri chiedevano, tra l’altro, se fosse stato «predisposto uno studio del traffico, visto che la soppressione del passaggio a livello dirotterebbe di fatto tutto il traffico veicolare in entrata o uscita in questa parte della città da via Moroni su via dei Caniana e, in caso di risposta affermativa, se tale studio è stato valutato e validato dagli uffici del Comune».
Palazzo Frizzoni, come si diceva, ha dato alla società Poliedra - nell’ambito di altre attività che già svolge per il Comune di Bergamo - di verificare gli studi viabilistici redatti nel 2021 e nel 2022 da Rfi e Atb. «Entrambi gli studi danno già esiti rassicuranti – ha aggiunto Berlanda – ma vogliamo capire se gli impatti sul traffico saranno davvero quelli previsti. Non escludiamo che ci possano essere ulteriori correttivi per regolamentare la viabilità, agendo magari sui tempi semaforici, sui sensi unici o sui diritti di precedenza».
Tornando in via Moroni, nella risposta all’interpellanza dei consiglieri della Lega, l’assessore Berlanda ha ribadito che «la soppressione del passaggio a livello rimarrà. Come Comune non abbiamo intenzione di opporci al progetto generale - ha detto l’assessore -. L’alternativa che viene evocata dai consiglieri di costruire un sovrappasso non è tecnicamente fattibile, perché nella zona insistono tanti passi carrali, le case e non c’è la lunghezza necessaria per costruire le due rampe». E pure l’altra ipotesi, quella valutata a suo tempo di costruire un sottopasso carrale a senso unico in uscita dalla città, «purtroppo si è rivelata impossibile da attuare per voce della stessa Rfi, che ha parlato di opera “tecnicamente irrealizzabile”. L’ipotesi sul tavolo resta dunque quella del sottopasso ciclopedonale».
Le procedure per la progettazione dell’infrastruttura sono già partite, come conferma anche Rete Ferroviaria Italiana: «È in corso l’iter autorizzativo relativa all’opera sostitutiva – dicono dall’azienda –; una volta concluso si precederà con l’eventuale adeguamento del progetto e con l’attività negoziale».
La replica di Ribolla
«Le risposte dell’assessore mi soddisfano solo parzialmente – ha replicato Ribolla –. Il Comune poteva fare proposte a Rfi, visto che in Italia sono presenti ben 379 passaggi a livello attrezzati con nuovi sistemi Palpi (protezione automatica integrativa), poteva chiedere di continuare a tenere aperto quello di via Moroni, prevedendo dispositivi che vanno a garantire molta più sicurezza di quella che c’è attualmente, visto che parliamo di un’arteria fondamentale». Poi un attacco alla Giunta: «La soppressione deve essere autorizzata dal Comune - ha concluso Ribolla -. Evidentemente la autorizzerete con tutte le conseguenze sulla viabilità. Attendiamo gli studi aggiornati, ma questa chiusura provocherà un ulteriore ingolfo della viabilità».
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