Viminale, firmato protocollo per la sperimentazione di «Ragazzi on the road» in tutta Italia

IL PROGETTO. Nato a Bergamo, punta a trasformare l’educazione civica in esperienza concreta. L’intesa darà avvio a un programma che coinvolgerà fino a dieci aree pilota.

Bergamo

Giovedì 16 ottobre al Viminale è stato firmato un protocollo d’intesta interministeriale per avviare su scala nazionale la sperimentazione del formato di educazione alla sicurezza stradale dell’associazione «Ragazzi on the road», nato a Bergamo e già consolidato in diversi territori.

La firma al Viminale

L’intesa darà avvio a un programma che coinvolgerà fino a dieci aree pilota in tutta Italia. È stata firmata da Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, ed Egidio Provenzi, presidente dell’associazione.

L’annuncio al Meeting di Rimini, ad agosto. Il progetto, ricorda il Viminale, «punta a trasformare l’educazione civica in esperienza concreta: ragazze e ragazzi over 16, dopo specifica formazione e copertura assicurativa, affiancheranno Forze dell’ordine, Polizie locali e la catena del Nue 112, vivendo in prima persona le attività di prevenzione, sicurezza e soccorso stradale».

«Scelta di responsabilità»

Egidio Provenzi, presidente dell’associazione «Ragazzi on the road», ha ringraziato i ministri «per la concretezza e la visione con cui hanno accolto il progetto. Questo protocollo - ha aggiunto - rappresenta una scelta di responsabilità verso i giovani e verso il futuro della sicurezza stradale. In giornate come questa, segnate dalla tragedia che ha colpito i carabinieri a Castel d’Azzano, il nostro impegno assume un valore ancora più profondo: educare al rispetto della vita e del sacrificio di chi serve il Paese con coraggio e dedizione».

«Educare con l’esperienza»

Soddisfatto anche Alessandro Invernici, fondatore e vicepresidente: «Viviamo un momento che racchiude 18 anni di strada percorsa insieme a centinaia di ragazzi e istituzioni. On the road nasce per educare con l’esperienza, trasformando la consapevolezza in responsabilità. Questo protocollo segna una tappa importante: il nostro metodo, fondato sull’esperienza diretta e sull’ascolto, diventa ora patrimonio condiviso del Paese. È la dimostrazione che la fiducia, quando si semina con costanza, genera cambiamento reale».

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