Geolier il preferito della seconda serata di Sanremo - La cronaca e le foto. Vota il sondaggio

LA MANFESTAZIONE. Sanremo vola negli ascolti, i trattori puntano al palco e la seconda serata del festival decolla subito con il talento puro di Giorgia. Ma è il ritorno in pubblico di Giovanni Allevi, dopo due anni di cure per il mieloma, a lasciare il segno. Poi si balla con John Travolta (ma non si può vedere il Ballo del Qua Qua) e si canta «Romagna mia», per poi ascoltare i ragazzi di «Mare Fuori» con un testo di Matteo Bussola contro la violenza.

Una serata all’insegna della musica, con 15 cantanti che si sono esibiti sul palco, presentati dagli altri 15 “colleghi”. Tantissimi ospiti, commozione e risate. Sempre con un unico filo conduttore: la musica.

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Ore 1.20: La top five della seconda serata

Ecco i risultati della seconda serata con i voti del pubblico a casa con il televoto e delle Radio: Geolier con «Io p’ me, tu p’ te», I rama con «Tu no», Annalisa con «Sinceramente», Loredana Bertè con «Pazza» e Mahmood con «Tuta gold».

Ore 1.00: Omaggio a Califano

Leo Gassmann ha reso omaggio a Califano cantando, sul palco dell’Ariston,«Tutto il resto è noia». Gassmann indosserà i panni di Califano nella fiction di Rai1.

Ore 00.40: Le ultime canzoni in gara

Annalisa viene presentata da Maninni, Irama annunciato dai Ricchi e Poveri.Chiude la serata di gara Clara con i Negramaro: la prima nella gara di martedì è l’ultima mercoledì e canta «Diamanti grezzi».

Ore 00.14: Arrivano i ragazzi di Mare Fuori

Parlano di «rispetto» i ragazzi di Mare Fuori che cantano anche la sigla-tormentone della serie tv, grande successo televisivo arrivato alla quarta stagione. Il tema del femminicidio è al centro del testo di Matteo Bussola sulle «nuove parole dell’amore» che leggono i giovani attori.

Poi la gara con Sangiovanni che presenta la canzone «Pazza» di Loredana Bertè che fa impazzire il pubblico. Per lei cori e applausi e Sangiovanni si complimenta con ammirazione.

Ore 23.51 Giorgia canta i suoi successi

Come Marco Mengoni martedì, anche Giorgia canta i suoi più grandi successi: i brani sono stati scelti da Amadeus che invita ad ascoltare la successione delle canzoni, emozionanti. Dopo la celebrazione del trentennale di «E poi», la cantante co-conduttrice della seconda serata ha proposto un medley dei suoi successi, chiuso da «Come saprei», canzone vincitrice di Sanremo nel 1995.
Poi la gara con Geolier presentato da Fiorella Mannoia.

Ore 23.44 Disco Dance e ancora gara

Fuori dall’Ariston si balla come in discoteca con Bob Sinclare, dentro la gara è con Angelina Mango che presenta The Kolors e la canzone «Un ragazzo, una ragazza».«Da essere umano voglio ringraziare il maestro Giovanni Allevi per l’ennesima lezione che ci ha dato», dice Stash, alla fine dell’esibizione.

Ore 23.10: John Travolta a Sanremo

BigMama piace molto e viene presentata da Il Tre. Il titolo della sua canzone è «La rabbia non ti basta». Subito dopo l’ospite internazionale: John Travolta arriva al festival e subito si ballano i grandi successi: la Febbre del Sabato sera, Greese e Pulp Fiction. Accolto dal celeberrimo tema di Nino Rota da La strada di Fellini, racconta: «L’ho visto per la prima volta ”La strada” con papà e mamma. Mi sono innamorato di Giulietta Masina e papà mi ha detto che era morta perché gli avevano spezzato il cuore. Allora ho promesso di non spezzare il cuore di nessuno», dice John Travolta accolto da Giorgia.
L’attore balla in coppia con Amadeus che s toglie anche le scarpe per interpretare meglio la mitica scena di Pulp Fiction. Poi i due raggiungono Fiorello fuori dall’Ariston per ballare con lui sulle note del Ballo del Qua Qua. Travolta, imbarazzato, partecipa alla gag: il momento peggiore della serata. «Le tue origini sono italiane, è giusto che la tua carriera finisca qua», gli dice Fiorello ironizzando.

Ore 22.36: L’Ariston si trasforma in una balera che suona «Romagna Mia»

Un altro momento di «italianità»: da Sanremo si va in Romagna con l’Orchestra Casadei e la Nuova Orchestra Santa Balera. «L’Ariston è diventato la più grande balera d’Europa. Viva il liscio, viva la Romagna»: così Amdeus ha salutato il gruppo Santa Balera, composto da esponenti della generazione Z, un’orchestra di 15 musicisti e 10 ballerini, che si sono esibiti all’Ariston insieme a Mirko Casadei nell’omaggio ai 70 anni di «Romagna mia».«Il più giovane è il bassista dei Santa Balera, ha 12 anni», ha detto il conduttore e direttore artistico, portando sul palco lo spartito originale di Romagna mia del maestro Secondo Casadei, zio di Raoul, papà di Mirko. «E’ la tradizione del liscio che continua», ha detto Amadeus, concludendo: «Non dimentichiamo il dramma vissuto dalla Romagna».

Poi Santi francesi presentano Emma che canta «Apnea», a seguire Mahmood presentato da Alessandra Amoroso.

Ore 22.06: Giovanni Allevi a Sanremo

Il momento clou della serata, quello più commuovente e sentito. Il primo ospite della serata è Giovanni Allevi che torna al festival di Sanremo dopo la malattia che ha dichiarato al suo pubblico attraverso i social. Acclamato e applaudito, tutti in piedi per il musicista che si commuove. «All’improvviso mi è crollato tutto, non suono più il pianoforte davanti al pubblico da due anni». Si dice pieno di speranza: «Ho perso molto, ma non la speranza e la voglia di immaginare» dice, e si dichiara grato «per i doni del Creato», vicino ai tanti guerrieri che combattono la malattia come lui. «Quando tutto crolla e resta in piedi l’essenziale, il giudizio che arriva dall’esterno non conta più» dice. Allevi suona a Sanremo, due anni dopo l’ultimo concerto di Vienna, davanti al pubblico dell’Ariston, e suona «Tomorrow», «Perché per tutti ci sia sempre un domani».

«Nel mio ultimo concerto, alla Konzerthaus di Vienna, il dolore alla schiena era talmente forte che sull’applauso finale non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello. E non sapevo ancora di essere malato - ha raccontato -. Poi è arrivata la diagnosi, pesantissima. Ho perso il lavoro, i capelli, le certezze, ma non la speranza e la voglia di immaginare, come se il dolore mi porgesse inaspettati doni».

E ne elenca qualcuno, «la gratitudine nei confronti della bellezza del Creato: non si contano le albe e i tramonti che ho ammirato da quelle stanze d’ospedale», «la riconoscenza per l’affetto, la forza, l’esempio che ricevo dagli altri pazienti, i guerrieri, così li chiamo» e la certezza che, «quando tutto crolla e resta in piedi solo l’essenziale, il giudizio che riceviamo dall’esterno non conta più». Cita Kant, scopre i ricci grigi, che sono ricresciuti, e poi suona Tomorrow, brano scritto durante i lunghi ricoveri. Ma prima avverte: «Non potendo più contare sul mio corpo, suonerò con tutta l’anima». Tutti in piedi per lui, anche l’orchestra. «È una delle pagine più belle del festival di Sanremo», dice Amadeus. «Siamo sicuri che tornerà a calcare i palchi di tutto il mondo».

Ore 21.46: La gara prosegue

Si canta ancora con Il Volo presentato da Rose Villain, poi Gazzelle presentato da BNKR 44. Per Giorgia già un cambio d’abito in versione Anni Trenta e il ricordo delle sue prime cassette musicali.

Ore 20.41: Trattori partiti verso Sanremo

È partita alle 20.41, da Melegnano, la colonna dei trattori degli agricoltori di «Riscatto Agricolo» che raggiungeranno, stanotte, Sanremo percorrendo strade statali scortati da forze dell’ordine che si alterneranno in base ai territori di competenza. Si tratta, in tutto, non dei 15 trattori preventivati ma di otto trattori che erano stanziati nel campo base della protesta, quindi partiti da Melegnano e si tratta di macchine agricole di nuova generazione con cambio automatico, con quattro trattoristi, di scorta, che seguono la colonna in auto. Alla colonna si aggiungeranno poi altri cinque trattori provenienti da Brescia. Ogni trattore viaggia a 40 chilometri orari.

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Ore 21.30: Riprende la gara

Mr Rain presenta Alfa che canta e fa ballare con «Vai»; poi arriva Diodato che presenta Dargen D’amico ancora con un look originale e coloratissimo. «Sono molto contento di presentarti, soprattutto dopo le belle parole che hai detto ieri (martedì, ndr) e che condivido pienamente» ha detto Diodato a Dargen D’Amico che alla fine della sua esibizione martedì aveva lanciato un appello per lo stop alle violenza in Medioriente. «Il nostro silenzio è corresponsabilità: la storia e Dio non accettano scena muta» aveva detto.

Conclusa la canzone «Onda Alta», Dargen D’Amico fa però un appunto sul taglio politico dato al suo appello di «cessate il fuoco» della prima serata: «Nessun messaggio politico - ha detto -, ma un messaggio d’amore. Quando sono tornato a casa ho cominciato a leggere qualcosa e mi sono preoccupato quando ho visto che il mio era un messaggio politico - ha specificato -. Io non volevo essere politico: non ho mia pensato di avvicinarmi alla politica». E aggiunge:. «Ero guidato dall’amore e dalla sensazione che sono sempre più le cose che abbiamo in comune e su quello mi vorrei concentrare», ha concluso.


Appena sale sul palco canta «E poi» ed è un lungo applauso quello che accoglie Giorgia, conduttrice con Amadeus della seconda serata del festival. Per lei standing ovation e la canzone «Tanti auguri» cantata dal pubblico per i 30 anni della sua canzone. Giorgia spegne la candelina sulla torta che celebra l’anniversario: «Che emozione ricordare quell’anno: la voce di Pippo Baudo che mi annuncia la vittoria» dice Giorgia.

L’artista romana, in frac dalle lunghissime code e short, pettinatura alla Marlene Dietrich, scherza ed è a suo agio in versione presentatrice per tutta la serata.

Ore 21.12: Si parla delle Olimpiadi

«E’ il quarto anno che il festival di Sanremo dimostra attenzione e sensibilità. Milano-Cortina e il mondo olimpico sono molto grati per questo, siamo a due anni dall’evento, sarà una cosa bellissima». Lo ha dichiarato il presidente della Fondazione Milano-Cortina e del Coni Giovanni Malagò, al teatro Ariston per la seconda serata del festival di Sanremo. Nell’occasione, la presentazione delle mascotte di Milano-Cortina 2026. La frase che più rappresenta la Mascotte Paralimpica di Milano Cortina 2026 è «Gli ostacoli sono trampolini». Ad aver accompagnato Tina e Milo nel loro debutto ufficiale in anteprima su Rai 1 anche Federico Barra, in rappresentanza dell’Istituto Comprensivo di Taverna.


Ore 20.56: Iniziano Ghali e De Palma

La gara parte con Ghali che presenta Fred De Palma che canta «Il cielo non ci vuole». Ghali ha poi concluso il suo messaggio con la frase: «Il mio paese è l’Italia, e voglio essere fiero del mio Paese».
A seguire, Renga e Nek presentati da La Sad, in abito scuro e la caricatura punk di Amadeus sulle giacche, che si autoproclamano «Il nuovo Volo».

Ore 20.40: Ruggiero apre la seconda serata

La seconda serata è ufficialmente iniziata con Fiorello che, fuori dall’Ariston, fa i complimenti ad Amadeus per i risultati raggiunti dal conduttore nella prima serata. Il via del festival è affidata a “nonno” Ruggiero che a modo suo canta i tormentoni dell’estate. L’originale presentatore è infatti Ruggiero Del Vecchio, il pensionato di 83 anni protagonista di Viva Rai2!. Da solo sul palco ha dato il via allo spettacolo intonando, alla sua maniera, hit come «Italodisco» dei The Kolors e «Mon amour» di Annalisa.

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Il premio ad Alfa

Nel frattempo mercoledì Alfa è stato premiato da Assomusica come miglior artista emergente di Sanremo sul fronte della musica dal vivo. Il cantautore in gara con il brano «Vai!» ha ricevuto il riconoscimento nella sala stampa dell’Ariston.

Loredana Bertè sul podio della prima serata

Già osannata e “vincitrice simbolica” è però Loredana Bertè che con i suoi 73 anni ha messo d’accordo tutti.Capelli lunghi blu d’ordinanza, la gambe orgogliosamente in mostra, Loredana Bertè si conferma la regina rock del festival. Neanche troppo a sorpresa, alla fine della prima serata, si è (ri)scoperta la preferita della sala stampa. In vetta nella prima classifica, lasciando dietro colleghi ben più accreditati alla vigilia, con il brano Pazza, da lei scritto con Luca Chiaravalli, Andrea Bonomo e Andrea Pugliese. «Ringrazio veramente tutti: la stampa, le radio e il pubblico che ha accolto così questa canzone - dice all’Ansa, con una certa emozione -. Son venuta al Festival perché volevo che “Pazza” diventasse di tutti e dopo il primo passaggio la risposta è stata così grande che mi ha spettinato!».

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Un brano, tra rock e sonorità anni Ottanta, struggente e liberatorio, che racconta la Bertè artista e la Loredana persona, un urlo gridato in faccia al mondo, che non sempre le ha voluto bene, per affermare se stessa, nonostante tutto, nonostante tutti. Per assolvere e assolversi, con la dedica a tutti coloro che lottano contro i pregiudizi e che non hanno paura della diversità.

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