
(Foto di Cesni)
LA TRAGEDIA. Il giovane era iscritto all’università di Dalmine. Forse si era allontanato da casa per problemi di studio. L’autopsia dirà cause e data del decesso.
Appartiene a Wishwa Bandara Jayasuriya Mudianaselage il corpo ritrovato sabato in avanzato stato di decomposizione in una zona boschiva lungo il fiume Adda a Bottanuco . Il 24enne di origini cingalesi, universitario nato a Milano e che abitava coi genitori e il fratello minore a Grezzago (Milano), era scomparso da casa il 29 aprile.
Dalla prima ricognizione autoptica, sul corpo non sono stati trovati segni di aggressioni che possano far pensare a un omicidio. Il pm Carmen Santoro ha comunque disposto l’autopsia per risalire all’esatta causa e alla data del decesso. Giovedì il sostituto procuratore conferirà l’incarico al medico legale: l’esame si terrà all’ospedale Papa Giovanni dove è stata portata la salma. Da stabilire se lo studente sia morto per cause naturali o in seguito a un gesto inconsulto.
Secondo una prima ricostruzione, il 24enne, iscritto alla facoltà di Ingegneria a Dalmine, si sarebbe allontanato da casa in preda a una crisi dovuta al profitto universitario: il numero di esami superati non sarebbe stato in linea con quanto rappresentato alla famiglia.
Il corpo di Wishwa è stato trovato sabato da due cacciatori, accanto a un giaciglio che è probabilmente stata la sua base per un determinato periodo id tempo. Non avrebbe avuto dunque un rifugio dove ripararsi e dormire. Ma bisogna anche capire quanto in quel bosco ci sia rimasto. E cioè, se è stata la sua prima e unica meta e sia morto pochi giorni dopo l’allontanamento da casa. Oppure se prima sia stato in altri luoghi e solo successivamente abbia scelto il bosco di Cerro. Se l’autopsia consentirà di stabilire la data del decesso, si riuscirà anche a capire per quanto il ragazzo ha vissuto tra la vegetazione in riva all’Adda.
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