
La salute / Bergamo Città
Giovedì 26 Giugno 2025
Per i pazienti più fragili nuova Unità assistenziale sul territorio
IL SERVIZIO. È ufficialmente attiva l’Unità di Continuità Assistenziale (Uca) dell’Asst Papa Giovanni XXIII, un servizio innovativo pensato per rafforzare la rete di assistenza territoriale e garantire una presa in carico tempestiva e integrata dei pazienti più complessi.
Bergamo
L’Uca è composta da un’équipe multidisciplinare di medici e infermieri che interviene direttamente sul territorio con rapidità e flessibilità. Il suo obiettivo è quello di sostenere la continuità delle cure, in particolare nei casi in cui i bisogni clinici e assistenziali siano elevati.
Grazie a strumenti diagnostici portatili di primo livello, come ecografi ed elettrocardiografi, l’équipe può effettuare accertamenti clinici direttamente a casa del paziente, operando secondo il modello “Point-of-Care”, ovvero portando la diagnostica dove si trova il paziente. Questo approccio consente diagnosi più rapide, terapie mirate e una definizione più efficace del percorso assistenziale.
Un servizio su valutazione sanitaria, non su richiesta diretta
L’intervento dell’Uca non può essere attivato direttamente dai pazienti o dai familiari, ma viene richiesto dai professionisti sanitari che seguono il paziente, sia in ambito ospedaliero (ad esempio dal Pronto Soccorso o dai reparti di degenza), sia sul territorio (Medici di Medicina Generale, Ambulatori, Infermieri di Famiglia e Comunità).
Obiettivo dell’Uca è quello di sostenere la continuità delle cure, in particolare nei casi in cui i bisogni clinici e assistenziali siano elevati.
Le richieste vengono gestite dalla Centrale Operativa Territoriale (Cot), che ne valuta l’appropriatezza e coordina l’intervento dell’équipe Uca al domicilio del paziente.
Quando interviene l’UCA?
Il servizio è rivolto a persone con età superiore ai 16 anni residenti nel territorio della Asst Papa Giovanni XXIII e che abbiano un caregiver di riferimento. Non si tratta di un servizio di emergenza, quindi non sostituisce il Pronto Soccorso o il 118.
Le situazioni tipiche di intervento
Ecco i casi tipici: pazienti recentemente dimessi dall’ospedale che necessitano di controlli o supporto specialistico prima dell’ingresso completo nei servizi territoriali; Pazienti già seguiti con Assistenza Domiciliare, ma la cui condizione clinica è peggiorata o presenta nuove esigenze diagnostiche/terapeutiche; Situazioni di focolai epidemici, dove l’UCA può garantire diagnosi e cure rapide direttamente al domicilio; Quadri clinici acuti in pazienti con difficoltà di movimento, su segnalazione del Medico di Medicina Generale o dell’Infermiere di Famiglia e Comunità.
Il servizio è rivolto a persone con età superiore ai 16 anni residenti nel territorio della Asst Papa Giovanni XXIII e che abbiano un caregiver di riferimento. Non si tratta di un servizio di emergenza, quindi non sostituisce il Pronto Soccorso o il 118
I tempi di intervento
Attualmente il servizio è operativo dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 17 (esclusi i festivi), con una prospettiva di ampliamento degli orari nel prossimo futuro.
Un modello integrato di sanità territoriale
Il servizio Uca opera in stretta collaborazione con i Distretti e i servizi già attivi sul territorio, come le Cure Primarie, l’Assistenza Domiciliare, le Cure Palliative Domiciliari e gli Infermieri di Famiglia e Comunità. «L’attivazione dell’Uca rappresenta un tassello fondamentale nella costruzione di un sistema realmente integrato tra ospedale e territorio – ha dichiarato Simonetta Cesa, Direttore sociosanitario della Asst Papa Giovanni XXIII –. Attraverso un’équipe mobile, possiamo garantire continuità di cura anche in situazioni complesse, mettendo la persona e i suoi bisogni al centro. Questo modello valorizza il lavoro in rete e rafforza il legame tra professionisti e cittadini».
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