Baby gang a Romano, tutti identificati e denunciati

Le scorrerie dei 25 minorenni sono adesso al vaglio della Procura dei minori di Brescia. Il sindaco: «Azioni condotte con tecnica da branco. Dov’erano i genitori quando i figli rincasavano all’alba?».

Sono 25 i minorenni componenti della baby gang in azione da qualche tempo a Romano, tutti identificati e denunciati alla Procura dei minori di Brescia. A seguito delle indagini condotte dai carabinieri e della polizia locale della città della Bassa con i comandanti Pasquale Farina e Arcangelo Di Nardo. Ieri mattina il sindaco Sebastian Nicoli ha voluto fare il punto della situazione «per aggiornare anche i cittadini sulla questione», ha detto. Le scorrerie della baby gang sono state al centro dell’attenzione in città , sui social locali e generando anche allarme sociale. Il sindaco Nicoli ha fornito alcuni dati, quelli pubblicizzabili nel rispetto delle indagini ancora in corso. La baby gang è composta da 25 minorenni tra i 14 e i 16 anni, età in cui i ragazzi normalmente sono studenti al primo anno di scuole superiore o di formazione professionale. Si tratta di ragazzi di nazionalità italiana e straniera, ragazzi e ragazze.

Otto su 25 sono di Romano

Otto di questi minorenni risultano residenti a Romano e il resto nei paesi vicini. «Paesi vicini tra cui ci sono anche quelli i cui sindaci sono venuti a protestare a Romano in una manifestazione indetta dalla Lega Salvini». Comuni che dovranno pagare le eventuali rette per quei minori che potrebbero essere allocati in una comunità per ordine della magistratura».

Banda a geometria variabile

Si tratta, poi, di una banda che si è mossa a «geometria variabile, nel senso che alcuni di questi minori sono sempre presenti nelle azioni video riprese, mentre altri ci sono a rotazione nelle varie situazioni», ha detto ancora il sindaco di Romano. Ricordando che questi minorenni «sapevano benissimo di essere ripresi durante i vandalismi e i furti al punto che ci sono stati tentativi di danneggiare le telecamere della video sorveglianza». Tutti i componenti della baby gang sono stati «denunciati per furto, danneggiamento, violazione di domicilio e lancio di sassi contro i treni in transito nella stazione ferroviaria di Romano», ha detto ancora il sindaco di Romano. Per arrivare a questi risultati, ha proseguito Nicoli, «è stata fondamentale l’indagine minuziosa e la collaborazione tra carabinieri e polizia locale e il fondamentale supporto dei filmati del sistema comunale di videosorveglianza. Sistema, e lo rivendico, che la mia Amministrazione ha voluto implementare anno dopo anno». Diversi gli episodi contestati alla baby gang e verificatesi in punti diversi della città. Di sera, di notte, ma anche alle 6 del mattino. «Azioni condotte con la tecnica del branco» - ha aggiunto ancora il sindaco di Romano di Lombardia - «e con la scientifica volontà di distruggere e danneggiare».

Evitato l’invito all’autodenuncia

Dall’indagine emerge anche un quadro desolante per quanto riguarda le famiglie di questi minorenni che non hanno mai accolto l’invito ad autodenunciarsi e a collaborare. Faccio una riflessione da padre - ha concluso Nicoli - : dove erano questi genitori quando i figli minorenni tornavano a casa all’alba, a notte fonda, in periodi in cui, tra l’altro, erano ancora in vigore le restrizioni d’orario imposte dalle normative anti pandemia ?».

I carabinieri e la polizia Locale di Romano hanno fatto il loro lavoro e ora la parola passa all’autorità giudiziaria perché faccia il proprio corso.

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