«Bergamo - Treviglio, sarà innovativa e un volano per il territorio»

LA SOCIETÀ. Le rassicurazioni di Autostrade Bergamasche sull’opera: «Sarà “viva”, la più moderna e con un giusto inserimento nel paesaggio».

Dopo il via libera della Giunta regionale dello scorso 29 maggio allo schema di convenzione di concessione per il nuovo collegamento autostradale tra il casello dell’A4 di Dalmine e la Bassa, e la manifestazione contro l’opera di sabato scorso tra Levate e Osio Sotto, anche Autostrade Bergamasche dice la sua.

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In un comunicato stampa la società aggiudicataria del bando indetto da Cal (Concessioni autostradali lombarde, società paritetica Regione-Stato tramite la controllata Anas) sottolinea la volontà di lavorare a «una strada hi-tech, sostenibile e sicura per fare da volano all’economia del territorio». Ed è con questo intento «che lavorerà con i partner dell’Ati(Associazione temporanea di imprese) istituito appositamente per questo progetto con il supporto finanziario del fondo australiano Macquarie Capital, che ha supportato l’iniziativa sin dal 2017 lungo tutti i suoi step di sviluppo».

Il fondo australiano e i Vitali

La prima evidente sottolineatura è quella relativa alla presenza del fondo australiano che già la scorsa estate aveva ribadito alla Regione la disponibilità ad essere della partita. E avrà un ruolo decisivo, considerando che servono 700 milioni di capitale sociale da raggiungere anche in partnerariato.

La seconda è quella sull’Ati composta dal Gruppo Vitali nel ruolo di mandante, Impresa Pellegrini srl, Colombo Severo srl, Soleto spa e Bg3 srl come mandatari insieme alla stessa Autostrade Bergamasche. Realtà che è a sua volta controllata dal Gruppo Vitali medesimo: il 39,8% delle quote è in mano a Chartesio (soggetto sceso in campo in occasione dell’aumento di capitale del settembre 2021 e con ogni probabilità riconducibile alla galassia Vitali) e unitamente a quelle del gruppo stesso e della controllata Vita si arriva al 50,02%. In sostanza, tutta la partita passa dai Vitali, impegnati nel contempo anche in altre partite sul territorio: da Porta Sud all’ipotesi scalo merci in quel di Cortenuova, alla realizzazione della Brt tra il capoluogo e la stazione di Verdello-Dalmine, fino alla riconversione dell’ex Centro servizi tra Bergamo e Azzano San Paolo.

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«Cerchiamo soluzioni condivise»

«Il lasso di tempo trascorso dall’approvazione del progetto in Conferenza dei servizi, dovuto a resistenze anche di soggetti non coinvolti dal progetto, ha consentito di fruire di tutte le innovazioni in termini di materiali e tecnologie nel frattempo maturate a livello internazionale, grazie alle quali l’opera è oggi in grado di rispondere pienamente alle esigenze di sostenibilità, dando continuità al contesto anche agricolo: nulla di paragonabile allo stato purtroppo spesso arretrato di molte tratte autostradali nazionali» si legge ancora nel comunicato.

Dove si sottolinea che «la nuova autostrada sarà la più moderna e innovativa del panorama infrastrutturale e questo sarà ancora più garantito se il dialogo con le comunità sarà ispirato alla ricerca di soluzioni condivise. La salvaguardia degli elementi ambientali verrà garantita anche grazie ai tratti in trincea e a sovrappassi, che daranno continuità al paesaggio e agli ambiti agricoli». E secondo la società « le soluzioni alternative di rotatorie e circonvallazioni (proposte più volte come alternativa dal territorio - ndr) assolvono solo in parte il flusso della viabilità di transito, che sarà decisamente migliorato con la nuova infrastruttura».

«Dal momento della sua costituzione, l’attività di Autostrade Bergamasche – spiega il presidente Antonio Sala – è sempre stata in favore dello sviluppo del territorio della pianura bergamasca e di Treviglio, polo e volano importante per l’economia locale. Con l’aggiudicazione della gara si apre un nuovo capitolo che, finalmente, ci porterà alla realizzazione di un progetto fortemente innovativo. Parliamo di un’infrastruttura che intendiamo rendere “viva” ossia in grado di produrre energia da fonti rinnovabili al servizio delle comunità locali, volta alla sostenibilità ambientale con il giusto inserimento nel contesto paesaggistico e ad accelerare l’interconnessione tra territori, ricucendo le aree della pianura – Treviglio in primis – a Bergamo».

«Da non dimenticare anche l’importante ruolo che l’infrastruttura giocherà a sostegno della viabilità Bergamo-Milano arrivata oggi a completa saturazione» sostiene Sala. Anche se il problema è più sul versante dell’ingresso a Milano che sull’asse dell’A4 o di Brebemi. «Il nostro auspicio è creare la giusta e proficua collaborazione con il territorio per rendere l’opera, nel migliore dei modi, al servizio dei cittadini e delle comunità» conclude. Il completamento dei lavori è atteso per il 2027.

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