Rapina a villa Marini di Treviglio, il bottino ammonta a trecentomila euro

IL COLPO. L’imprenditore ha formalizzato la denuncia: via argenteria e ori. «Ho preso due cani da guardia e sfoltito le piante che hanno nascosto i ladri».

Trecentomila euro: a tanto ammonta il bottino – composto soprattutto da argenteria, gioielli e orologi – della rapina – dai contorni molto violenti – messa a segno la sera di giovedì 27 novembre da una banda di cinque malviventi che si sono introdotti nella villa della famiglia Marini a Treviglio. Nelle ultime ore il capofamiglia Angelo, titolare della Sai Autolinee, ha formalizzato la denuncia ai carabinieri, elencando quanto portato via. «Un bottino sui trecentomila euro, alla fine – spiega –: hanno portato via tutto e fatto anche tanti danni».

In casa c’erano la moglie e i figli Achille e Francesco, anche loro due, trentenni, ai vertici dell’azienda di famiglia (che proprio quest’anno festeggia il secolo di attività). Ora i familiari stanno un po’ meglio, anche se lo choc è stato tanto

Al momento del raid l’imprenditore non era in casa: c’erano la moglie e i figli Achille e Francesco, anche loro due, trentenni, ai vertici dell’azienda di famiglia (che proprio quest’anno festeggia il secolo di attività). Ora i familiari stanno un po’ meglio, anche se lo choc è stato tanto, visto che i due ragazzi sono stati minacciati con cacciaviti e un piede di porco, presi a pugni, legati con le fascette da elettricisti ai polsi, mentre la madre è stata strattonata per i capelli.

«I ladri hanno aspettato che rientrasse Achille, probabilmente dopo averlo curato nelle sere precedenti per capire l’orario in cui rincasava – ricostruisce Angelo Marini – e poi hanno scavalcato la recinzione probabilmente accanto al cancello, vicino alla piccola casetta che si affaccia sulla strada. Poi sono stati ben attenti a restare nascosti dietro le piante e a evitare le telecamere: tanto che ora le ho fatte sfoltire per bene. Così come ho preso due grossi cani da guardia, come avevamo anche anni fa». L’irruzione alle 19,45: la banda – cinque persone, forse dell’Est Europa e di cui uno rimasto in auto – ha seminato paura nella villa per un’ora e mezza, spaziando dalla mansarda alla taverna e saccheggiando ogni stanza.

«Non so se li prenderanno mai: mi auguro di sì, anche se l’importante è che nessuno si sia fatto male»

«Erano organizzatissimi»

«La cosa singolare è che erano organizzatissimi – spiega ancora Angelo Marini –: avevano dei walkie talkie con un microfonino all’orecchio e continuavano a parlare con il complice di fuori: “Come va? Tutto tranquillo?”, hanno chiesto più volte». Verosimilmente il complice è rimasto in auto, ma non fermo, per non destare sospetti, ma girando per l’isolato: senza dubbio è stato ripreso dalle telecamere della videosorveglianza comunale, perlomeno da quelle presenti lungo la circonvallazione interna, nei pressi del Collegio degli Angeli. La villa della famiglia Marini si trova infatti all’imbocco di via Tasso, poco fuori dal centro storico trevigliese, ma in pieno abitato. Attorno sorgono diversi palazzi, ma il grande parco della villa ha una fitta vegetazione, con alberi molto grandi. Sul caso stanno indagando i carabinieri della compagnia di Treviglio, dove Marini ha sporto appunto denuncia. «Non so se li prenderanno mai: mi auguro di sì, anche se l’importante è che nessuno si sia fatto male», conclude l’imprenditore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA