Romano, lite fuori dal bar per una sedia vuota: sfregiato al volto con un bicchiere
IL FATTO. Domenica sera 14 dicembre fra due compagnie di giovani: in ospedale ragazzo di 22 anni, arrestato 23enne del posto.
Una lite scoppiata all’esterno di un locale del centro storico a Romano domenica sera 14 dicembre si è conclusa con un giovane sfregiato in volto con un bicchiere e un altro arrestato. È accaduto alle 20.30, al culmine di un litigio fra componenti di due compagnie di ragazzi. Secondo la prima ricostruzione, pare che a scatenare tutto sia stata una sedia libera. Il primo gruppo, quello del presunto aggressore – 23 anni, italiano residente a Romano –, era già seduto in uno dei tavoli all’esterno del bar, quando è arrivato il secondo gruppo, quello di cui faceva parte l’aggredito – 22 anni, anche lui italiano di Romano.
I componenti di quest’ultima compagnia, habitué del locale a differenza dell’altra, vedendo che al tavolo della prima c’era una sedia vuota, hanno chiesto di poterla utilizzare. Ma è stato loro risposto di no. Vedendo che continuava a rimanere libera, il 22enne ha preso la sedia e l’ha spinta verso il tavolo in cui sedeva con gli amici. A questo punto gli animi si sono surriscaldati. Sono volate parole grosse, qualcuno è arrivato alle mani. Fino a che, secondo le contestazioni, il 23enne non ha afferrato un bicchiere e ha colpito il 22enne al volto.
Il bicchiere si è frantumato e il profilo tagliente del vetro ha procurato al 22enne un taglio di dieci centimetri
Il bicchiere si è frantumato e il profilo tagliente del vetro ha procurato al 22enne un taglio di dieci centimetri. Il giovane è stato portato in ospedale con un trauma facciale giudicato guaribile in 25 giorni. Ma lo sfregio con molta probabilità potrebbe rimanere perennemente inciso sul viso del ragazzo.
Per questo motivo i carabinieri della Compagnia di Treviglio, su disposizione del pm Emanuele Marchisio, hanno arrestato il 23enne con l’accusa di «deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso». Un reato introdotto dalla legge sul «Codice Rosso» per proteggere le vittime, specialmente donne, da sfregi permanenti al volto, che prevede pene detentive che vanno dagli 8 ai 14 anni.
«Qui mai accaduto nulla di simile»
«Non ci siamo accorti di quanto è successo – spiega il gestore del locale, contattato per telefono dal nostro giornale –. È accaduto nella parte esterna del locale e in quel momento io e il mio personale eravamo impegnati all’interno. Posso solo dire che prima di domenica sera qui non era mai accaduto nulla di simile. Siamo un locale tranquillo e per bene, chiudiamo alle 21. Dopo quanto successo io e i miei collaboratori abbiamo provato un senso di tristezza, perché a quell’età i ragazzi la sera devono pensare a svagarsi e a divertirsi, non a litigare. Per così poco, poi».
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